Il direttore del Tigem di Pozzuoli al Corriere: «L’Alfa è responsabile del 16% dei contagi, la Gamma del 5%. Le mutazioni stanno rendendo il virus più trasmissibile, non più aggressivo».
Il Corriere della Sera intervista Andrea Ballabio, direttore del Tigem, l’istituto di Telethon con sede a Pozzuoli che con la Regione Campania sta sequenziando i tamponi positivi al Covid per andare a caccia delle varianti.
«Ci siamo messi a disposizione della Regione Campania per fare il sequenziamento dei tamponi positivi al Sars-CoV-2. Il genoma umano è molto più complesso di quello virale, è bastato riorganizzare la rete tecnologica di cui disponiamo per dedicarci al nuovo progetto senza ovviamente abbandonare la ricerca nel campo delle malattie rare, che resta il nostro focus».
Esclude che dopo le vacanze si tornerà alla situazione dell’anno scorso.
«Occorre monitorare attentamente le varianti, ma non credo assolutamente che la situazione evolverà come l’estate scorsa. Oggi ci sono vaccini e inoltre le mutazioni del virus lo stanno rendendo più trasmissibile, non più aggressivo».
L’istituto di Ballabio ha depositato nella banca Gisaid 17 mila sequenziamenti certificati. Il più alto numero in Italia.
«Abbiamo intercettato 81 varianti tra le quali l’Alfa, la Beta, la Gamma e la Delta che si sono discostate con diverse mutazioni dal ceppo originario, il cosiddetto ceppo B, il primo visto in Italia a marzo 2020, che a sua volta veniva dalla Cina. Dieci mesi fa siamo stati i primi a trovare la variante Alfa (ex inglese) in viaggiatori in arrivo all’aeroporto di Capodichino provenienti dall’Inghilterra. Oggi in Campania l’Alfa è responsabile del 16% delle infezioni contro il 95% di un mese fa, la Gamma del 5%, la Delta è già al 77%. Abbiamo trovato anche la variante risultata dalla mutazione di quella spagnola. Infatti anche questi ceppi mutanti cambiano e si rinnovano».
Spiega perché è importante vaccinarsi.
«I cambiamenti che favoriscono il virus vengono selezionati dall’ospite, dal bersaglio, in questo caso le cellule umane. Il virus ci sfrutta, in un certo senso. Infettandoci capisce quali sono i nostri punti deboli e si modifica per colpirci meglio. Non dobbiamo offrirgli questa opportunità. Facendoci trovare immuni lo battiamo sul nascere evitando che si moltiplichi e, moltiplicandosi, commetta degli errori di copiatura, dando vita a varianti alcune delle quale gli conferiscono qualche vantaggio».
Nessuna preoccupazione, rassicura.
«Al momento non siamo preoccupati. Si è visto che le varianti ritenute più pericolose non bucano i vaccini. Ma il monitoraggio è fondamentale perché potrebbe nascere un ceppo resistente».