Al Foglio: «È giusto liberarsi di certi pensieri, espressioni e termini. Ma far finta di non averli mai usati, espressi o pensati significa annullare la prospettiva storica»

Emmanuel Carrère è a Taormina ospite d’onore del Taobuk Festival. Presenterà ovviamente il suo ultimo libro “Yoga”. Concede un’intervista al Foglio di cui pubblichiamo un brevissimo estratto. A proposito della cancel culture.
È giusto oggi liberarsi di alcuni termini, di certe categorie mentali o concetti che si impiegavano nel passato. Ma non si possono annullare retrospettivamente. La cancel culture è una cosa assolutamente delirante. Trovo giusto che cerchiamo di liberarci di certi pensieri, espressioni e termini adesso, ma far finta di non averli mai usati, espressi o pensati, mi sembra davvero troppo. Questo significa annullare completamente la prospettiva storica, che invece è un’idea importante e che ha a che vedere con la sanità mentale. Sono due cose completamente diverse.