Nove mesi fa fu scaraventato in volata sulle transenne e finì in coma. L’incontro di scuse è stato deludente, per il ciclista olandese
A nove mesi dal grave incidente al Giro di Polonia che gli costò quasi la vita, qualche giorno di coma e lunghissimi mesi di operazioni e cure, Fabio Jakobsen pensa ad un’azione legale contro Dylan Groenewegen.
Il ciclista olandese rimase vittima di una delle peggiori cadute della storia del ciclismo, scaraventato nelle transenne in volata da una spallata del suo connazionale, il 5 agosto 2020 nello sprint finale a Katowice, mentre viaggiavano a 80 chilometri all’ora.
Dopo quasi un anno i due si sono incontrati faccia a faccia, per cercare di “riparare”, ed esaminare assieme quella giornata orribile. Ma Jakobsen è rimasto molto deluso:
“Dylan non si è scusato nemmeno, né ha mostrato la volontà di assumersi la responsabilità delle sue azioni. Vorrei raggiungere un accordo con Dylan, ma dobbiamo essere due. Adesso i miei avvocati si occuperanno dell’ulteriore corso dell’azione legale, non farò ulteriori commenti”.
Groenewegen è stato squalificato dall’UCI per nove mesi e sabato farà il suo ritorno in gara al Giro d’Italia. Al contrario dell’altro ha parlato bene dell’incontro: “Ci siamo seduti insieme in una piccola stanza ad Amsterdam e abbiamo potuto alleviare i nostri cuori. È stata una conversazione molto piacevole “.
Jakobsen è rimasto irritato da questa lettura degli eventi: “Sono rimasto sorpreso. L’incontro era stato organizzato in modo che potessimo comprendere insieme l’incidente in Polonia. E sarebbe dovuto rimanere confidenziale. Sono molto deluso che Dylan ne parli pubblicamente “.
Ad aprile Jakobsen ha festeggiato il suo ritorno al Giro di Turchia e attualmente sta partecipando all’Algarve Tour in Portogallo.