«PSG-Bayern compensa il declino dell’Europa del mondo, è una bellezza irreplicabile altrove»

La Vanguardia: "Un calcio come questo non si compra né si vende, non si trasferisce in una fabbrica di Canton, né si può rifare a Los Angeles"

Mbappé

George Steiner scrisse in “The Idea of ​​Europe” che l’identità europea era nei caffè, luoghi di dialogo e di idee.  Pochi veri caffè sono rimasti a Vienna, Parigi, Berlino o Roma, e vi abbondano i turisti che ritraggono atmosfere morte, più che le idee. Cos’è l’Europa oggi? Il Calcio. E’ PSG-Bayern, un patrimonio esclusivo che non si trova in nessun’altra parte del mondo. Perché per raggiungere quell’eccellenza in qualcosa ci vogliono molti anni. Un calcio come questo non si compra né si vende, non si trasferisce in una fabbrica di Canton, né si può rifare a Los Angeles.

Lo scrive in una interessante analisi su La Vanguardia Joaquìn Luna. La partita-show che abbiamo visto tutti “non può che accadere in un’Europa sempre più sopraffatta dal ritmo del mondo”.

Per Luna “il calcio è oggi quello che fu l’industria europea del XIX secolo, l’espressione della forza e dell’egemonia che gli eserciti trasferirono alle colonie. Il mondo era una colonia europea e oggi l’Europa è sempre più una terra amica la cui popolazione è invecchiata e ha paura del futuro. Solo il calcio porta alto l’orgoglio dell’Europa perché è l’unico settore – anche il tempo libero ha una clientela universale – che né cinesi né russi né nordamericani possono replicare. Mancano molti anni prima che il resto del mondo possa ospitare una partita come quella giocata da PSG e Bayern Monaco”.

“La Champions League compensa il declino dell’Europa nel mondo”.

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