CorSport: una leggerezza dello staff di Mancini all’origine del cluster nella Nazionale?

I protocolli all'interno del gruppo squadra sono stati applicati. Forse il contagio è partito dagli assistenti tecnici prima di Sofia ed ha poi coinvolto Bonucci, che ha avuto più contatti con loro

sconcerti

Si teme che nelle prossime ore la situazione peggiori, visto che occorrono tempi tecnici per l’emergere di una positività.

Il Corriere dello Sport ventila l’ipotesi che il contagio sia partito da comportamenti leggeri da parte di un membro dello staff di Mancini.

“Come è evidente dagli accadimenti, vista la certa applicazione dei protocolli all’interno del gruppo squadra, non è arbitrario ipotizzare che qualcosa non ha funzionato nei comportamenti dello staff. Pensare a una “leggerezza” da parte di un membri in libera uscita prima di Sofia non ci pare esercizio dietrologico. Assistenti tecnici che prima si sono contagiati al loro interno, coinvolgendo Bonucci, per molti motivi l’elemento ad avere avuto più contatti con loro. Da escludere però che la bottiglia stappata dal capitano con i compagni per le sue 100 presenze azzurre, abbia potuto provocare alcunché”.

Qualcosa deve essere successo tra Parma e Sofia scrive il quotidiano sportivo.

Fino al 29 marzo a Sofia, il giorno prima di partire per la Lituania, i tamponi effettuati alla squadra erano tutti negativi. Il primo membro dello staff di Mancini ad accusare sintomi influenzali è stato registrato il 30.

Il fatto che ieri sia risultato contagiato Grifo, che per le leggi tedesche non ha potuto viaggiare in Lituania, ma è stato rispedito a casa in anticipo, lo prova. Lo aveva già preso.

 

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