The Independent: «Agnelli impari a fare il suo lavoro con la Juve se vuole riordinare il calcio europeo»

Il quotidiano inglese demolisce la Juve ("un pasticcio disfunzionale e gonfio", "i più grandi perdenti d'Europa") e il suo presidente ("messo all'Eca da chi non è così stupido da dire quelle cose in pubblico")

la corte europea frena la superlega

Se Andrea Agnelli vuole riordinare il calcio europeo per assicurarsi che il suo club non perda così tanto, forse dovrebbe cominciare a fare il suo lavoro: costruire una vera squadra, prima di tutto”.

E’ l’attacco del pezzo che The Independent dedica all’eliminazione della Juventus contro il Porto, definita addirittura “poetica”. Un attacco diretto ad Agnelli, che proprio in questi giorni si è segnalato per la formulazione di stravaganti idee per il rinnovamento del prodotto calcio. L’autorevole giornale inglese definisce la sua Juve “un pasticcio disfunzionale e gonfio, caduto dalla Champions League in uno di quei gloriosi pezzi di giustizia poetica che lo sport offre. Nonostante tutti i suggerimenti egoistici di Agnelli, la sua squadra – e la sua grande star – non sono riusciti a salvarsi”.

E ancora:

“I campioni italiani sono passati molto rapidamente dall’essere uno dei migliori club in Europa a uno dei peggiori esempi di ‘legacy entitlement’, incapace di vincere la Champions League che così disperatamente vogliono cambiare. Agnelli è stato probabilmente solo un faro nella nebbia messo lì da altre figure abbastanza intelligenti da non fare tali affermazioni così, pubblicamente, ma ciò renderà lo ‘schadenfreude’ (il fremito di piacere, ndr) di questa eliminazione ancora più acuto”.

The Independent ce l’ha con le “orribili idee” di Agnelli sul futuro della Champions, “ma è possibile che uno dei suoi peggiori errori sia stato comprare Cristiano Ronaldo”.

“Ha fallito in modo spettacolare. Il suo contributo al fatidico gol del Porto ha offerto un simbolismo perfetto, mentre voltava le spalle alla punizione di Sergio Oliveira. Ha voltato le spalle alla logica del calcio. Come ha fatto la Juve col suo ingaggio”.

I nodi vengono al pettine, e secondo il quotidiano inglese la politica di Agnelli all’Eca punta nella stessa direzione che favorirebbe la sua Juve:

“A questo punto della sua carriera, Ronaldo richiede un modo di giocare molto specifico, un calcio relativamente limitato, ed è proprio questo tipo di identità che la Juventus ora si sta impegnando a introdurre”.

Come non bastasse, aggiunge, “il suo giocatore dominante è semplicemente inadatto alla ideologia prevista dal club”. E la nomina di Pirlo “fa una certa simpatia, anche se rappresenta un’altra bizzarra decisione”.

“La leggenda italiana non si sta solo adattando al semplice essere un allenatore. Si sta adattando a una situazione in cui gli è stato affidato il compito di supervisionare la transizione verso un nuovo stile di calcio, ma in realtà è nelle condizioni per farlo. La presenza di una figura come Ronaldo alla fine lo renderà impossibile”.

Il finale è definitivo:

“La scomoda verità che i più grandi vincitori in Italia sono in realtà i più grandi perdenti in Europa”.

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