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L’Europa è la Caporetto della Serie A. Siamo il calcio più brutto d’Europa

La Serie A ha toccato il fondo. Per ripartire bisogna prendere coscienza dello stato in cui versa.

L’Europa è la Caporetto della Serie A. Siamo il calcio più brutto d’Europa

All’indomani della eliminazione della Lazio in Champions il calcio italiano si scopre provinciale ed inadeguato per certi palcoscenici eppure su queste pagine noi lo abbiamo provato a scrivere da mesi. Da quando, cioè, provammo a spiegare che avere calciatori forti ma a fine carriera (Ibra, Ronaldo, Godin) determinanti significava accettare un declino nemmeno tanto nascosto.

L’Italia è il quarto campionato d’Europa, una meta di lancio per calciatori di prospettiva ed un approdo finale per quelli a fine carriera. Fabio Capello, unico nel salotto Sky ad essere lucido e chiaro, parla di un campionato lento, compassato in cui le grandi puntano tutte sulle individualità spesso slegate dalla coralità della squadra. Le squadre più intense, in poche parole, da noi fanno la differenza ma la nostra intensità e velocità è talmente irrisoria che, passate le Alpi, diventano passeggiate lente.

L’Atalanta ne è un esempio. Considerata un miracolo e pompata a dismisura naturalmente si sgretola davanti ad una compagine di livello.

L’Europa è la Caporetto della Serie A, è lo specchio sincero, la coperta levata ad un chiacchiericcio da bar sport che ci raccontiamo ogni anno. La Juventus è competitiva, la Lazio e l’Inter sono sul pezzo, il Napoli è da finale. No, niente di tutto questo. Per una ragione o per un’altra noi siamo il calcio più brutto d’Europa. Siamo dei monarchi decaduti a cui piace ancora essere chiamati principe, conte, marchese e restiamo nei circoli dove ci riconoscono ancora questa boria caricaturale da Ancien Regime mentre fuori la rivoluzione manda al macero le nostre vecchie tradizioni.

L’Inter, che sta dominando in Italia, non ha passato nemmeno i gironi. Il Milan meraviglioso di inizio anno senza un trentanovenne non trova più la bussola, il Napoli è stato buttato fuori dalla meteora Granada, la Juventus che ha speso quanto le grandi europee dal modesto Porto.

Insomma quali altri segni ci devono dare per farci ammettere che la Serie A ha toccato il fondo? Per ripartire bisogna prendere coscienza dello stato in cui versa.

 

 

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