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L’Asl di Torino insiste: Lazio-Torino non si può giocare. Ma la Lega non si rassegna

Per l’autorità sanitaria “è impossibile riunire” il Torino, la quarantena scade domani alle 21. Ma la Serie A potrebbe tenere il punto e dare ai granata la sconfitta a tavolino

L’Asl di Torino insiste: Lazio-Torino non si può giocare. Ma la Lega non si rassegna

Più chiara di così l’Asl di Torino non potrebbe essere: “Il Dipartimento di prevenzione continua il monitoraggio e conferma, alla luce dei numerosi casi di variante inglese, la quarantena, che scade domani a mezzanotte. Riunire la squadra è impossibile”.

Lo ha detto all’Ansa il direttore generale Carlo Picco. La trasferta a Roma del Torino, che domani sera da calendario dovrebbe affrontare la Lazio, è impossibile. Per ragioni sanitarie è “impossibile riunire la squadra”. Nonostante ciò – e il precedente pesante passato in giudizio di Juventus-Napoli – la Lega non si rassegna. E si ostina a non ufficializzare il rinvio, ancorata al principio del protocollo.

Nel Torino c’è un focolaio da 15 positivi, otto dei quali sono giocatori. Dal 23 febbraio l’Asl di Torino ha disposto la quarantena domiciliare per tutto il gruppo squadra di almeno sette giorni, che scadrà alla mezzanotte del 2 marzo, cioè oltre Lazio-Torino.

I giocatori del Torino “sani” hanno ripreso gli allenamenti al Filadelfia, ma in forma individuale, in campo a piccoli gruppi e senza poter effettuare contrasti.

Si queste basi la Lega resiste. Paradossalmente se continuasse a tenere il punto si andrebbe a finire al bis di Juve-Napoli. Il Torino non partirebbe per la trasferta e perderebbe la partita a tavolino, innescando la trafila per tribunali che ha già visto sconfitta il calcio una prima volta.

Nuovi test sono in programma nel pomeriggio.

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