Il prossimo allenatore del Napoli dovrà avere un ingaggio in linea con i bilanci pandemia

Il taglio ingaggi non riguarda solo i calciatori. Ad esempio, ad Adl piace Inzaghi ma non potrà mai dargli 4 milioni netti. Galtier, invece, è in linea

De Laurentiis Ugolini Napoli

Il prossimo allenatore del Napoli sarà il primo ingaggiato in tempi di pandemia. La speranza è che la vita possa tornare al più presto a una parvenza di normalità, ma molto probabilmente il successore di Gattuso sarà presentato quando l’Italia – e non solo l’Italia – sarà ancora alle prese col virus. Quindi in condizioni complesse anche dal punto di vista economico-finanziario. Ed è un concetto che va al di là della qualificazione in Champions che è importante per la società, per dirla con termini contemporanei “è un ristoro”. Detto questo, cambia poco. I club continuano a dover fare i conti con la mancanza di incassi, con le difficoltà degli sponsor e ciononostante – grazie all’ancora di salvataggio dei diritti tv – continuano a pagare più o meno regolarmente gli stipendi. Ma non possono consentirsi il lusso di programmazioni rischiose a lungo termine.

Il Napoli, come altri club, dovrà rivedere al ribasso il proprio monte ingaggi. Il calcio si trova in una situazione di seria difficoltà, è come se fosse in mare aperto con una burrasca in corso. La parola d’ordine è alleggerirsi; se non ci si alleggerisce, si rischia di affogare.

Il Napoli, non dimentichiamolo, ha speso moltissimo in tempi di pandemia. Poi ha speso malissimo, ma questo è un altro discorso. Tanto per fare un esempio, Lobotka è stato comunque pagato 24 milioni. A prescindere dalla resa del calciatore. Il Napoli, diretto da Giuntoli, ha speso circa 150 milioni tra Petagna Politano Demme Rrahmani Lobotka Osimhen e lo stesso Bakayoko. Quale sia stato il reale rafforzamento della squadra non è il tema di questo articolo.

Il Napoli dovrà tagliare gli ingaggi più pesanti. E in questa ottica va considerato chiuso il periodo dei lauti rinnovi, come quello offerto e sottoscritto con il 33enne Mertens. Ogni riferimento a Insigne non è affatto casuale.

Il ragionamento vale anche per gli allenatori. De Laurentiis non può consentirsi l’assunzione di un tecnico a 4 milioni netti a stagione. È impensabile.

Facciamo qualche esempio. A De Laurentiis piace molto Inzaghi, ne abbiamo scritto qualche settimana fa. L’allenatore della Lazio è protagonista di una situazione molto simile a quella di qualche mese fa di Gattuso col Napoli. È sempre lì lì per firmare il rinnovo che però non arriva mai. De Laurentiis guarda con attenzione ai movimenti nella società biancoceleste ma se fosse vera la richiesta di 4 milioni netti di Inzaghi a Lotito (come rivelato oggi dal Corriere dello Sport), sarebbe una cifra inaccessibile per lo stesso Napoli.

Sempre per fare un altro esempio, sarebbe decisamente più accessibile l’ingaggio dell’allenatore del Lille Galtier (scadenza 2022) che – come rivelato da L’Equipe in settimana – percepisce uno stipendio mensile lordo di 180mila euro, vale a dire poco più di due milioni lordi ossia poco più di un milione netto. Cifra accessibile. Così come sono accessibili gli stipendi di Juric e Italiano, per fare due nomi fatti in queste settimane. Una via di mezzo ancora fattibile potrebbero essere i 2,5 netti percepiti alla Roma da Fonseca anche lui giunto in scadenza.

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