Basterà un test sulla saliva in campo per diagnosticare una commozione cerebrale da testata

La scoperta è di un team italiano, che ha guidato uno studio internazionale: potrebbe essere una piccola rivoluzione negli sport da contatto come il rugby e il calcio

Infortuni muscolari in Serie A

Ph Carlo Hermann/KontroLab

Una nuova tecnologia che potrebbe aprire la strada a un test oggettivo e velocissimo per diagnosticare la commozione cerebrale già a bordo campo. Magari dopo una testata. Un test eseguito su campioni di saliva che potrebbe essere utilizzato negli sport ad alto impatto come il rugby e il calcio, dove le lesioni alla testa sono comuni.

Ne scrive il Guardian. Un team di ricerca per gran parte italiano guidato dall’Università di Birmingham, e cofinanziato dalla Rugby Football Union, ha pubblicato lo studio sul British Journal of Sports Medicine. L’identificazione dei biomarcatori nella saliva crea la possibilità di un test clinico non invasivo per la commozione cerebrale.

Secondo la prima autrice del rapporto, la dottoressa Valentina Di Pietro, la tecnologia per rendere disponibile il test a bordo campo potrebbe essere sviluppata entro tre o cinque anni. Il dottor Simon Kemp, direttore medico presso la RFU, afferma che i campioni, che attualmente richiedono analisi in laboratorio, potrebbero invece fornire risultati per un uso pratico nel sport d’élite già nella prossima stagione.

“Per la prima volta abbiamo identificato con successo che questi biomarcatori salivari specifici possono essere utilizzati per indicare se un giocatore ha subito una commozione cerebrale”, ha detto il professor Antonio Belli, autore senior del rapporto. “Ora disponiamo di un test diagnostico non invasivo basato su laboratorio che utilizza la saliva, che è un vero elemento rivoluzionario e fornisce uno strumento inestimabile per aiutare i medici a diagnosticare la commozione cerebrale in modo più coerente e accurato”.

Correlate