Si avvicina una nuova sosta dei campionati, e i top club chiedono al governo un permesso speciale per evitare ai loro campioni la quarantena al rientro

I club della Premier League chiederanno al governo britannico un’esenzione speciale per i loro giocatori impegnati con le rispettive nazionali in Paesi della “red list”: vorrebbero evitare la quarantena obbligatoria di 10 giorni prevista al rientro.
In un momento in cui le varianti fanno paura e irrigidiscono ulteriormente le restrizioni, e lo stesso Guardiola dice che “con la pausa per le Nazionali ci sarà un nuovo aumento dei contagi, come già avvenuto qualche mese fa”, i top club si trovano stretti in una morsa: da un lato vorrebbero evitare che i loro costosi e fragili campioni volassero in giro per il mondo col rischio di ammalarsi o infortunarsi, ma dall’altro devo rispondere proprio a loro, ai campioni, che non vogliono saltare l’impegno con le nazionali.
La scorsa settimana, la FIFA ha emesso nuove linee guida secondo le quali i club non sono tenuti a dare i giocatori per i quali è richiesto un periodo di quarantena obbligatorio di cinque giorni o più al loro rientro. Al momento non è prevista alcuna esenzione per gli sportivi d’élite che tornano dalle destinazioni a rischio.
Nella lista ci sono Paesi come Argentina, Brasile, Colombia, Paraguay, Portogallo e Sud Africa, che ospiteranno partite il mese prossimo. Un problema che riguarda giocatori del calibro, ad esempio, di Firmino, Alisson, James Rodriguez e Diogo Jota.