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I tiri purtroppo non contano, Genoa-Napoli 2-1: due gol da polli ci condannano

I tiri sono stati 24 a 4. La squadra avrebbe meritato almeno il pari ma il risultato ancora conta. Sul campo Gattuso non è forte come sui media

I tiri purtroppo non contano, Genoa-Napoli 2-1: due gol da polli ci condannano

Genoa-Napoli 2-1. Il Napoli avrebbe meritato di più. È vero. Ma i gol da polli presi nel primo tempo hanno fatto la differenza. E non è bastato dominare il match, prendere due legni, divorarsi un gol nel finale con Elmas. Il Napoli ha tirato 24 volte, il Genoa 4. E nel finale c’è anche un rigore dubbio su Mario Rui. Ma il risultato è chiaro. E resta l’ennesima sconfitta della gestione di Gattuso, ormai abbiamo perso il conto.

Il risultato non è un dettaglio. Lo sappiamo che oggi per molti cultori del pallone, fermarsi al risultato è da mediocri. È tipico di chi non ha una visione completa del gioco del calcio. Ovvero di noi miseri napolisti. Alla fine, però, è il risultato che fa la differenza. Abbiamo perso contro una squadra decisamente più debole più di noi, nonostante le assenze.

Resta un dato di fatto: il Napoli di Gattuso è stato sconfitto anche dal Genoa di Ballardini. All’eccezionale copertura mediatica di cui gode il tecnico, non corrispondono altrettanti risultati. C’è una enorme disparità da quel che dicono i media di Gattuso rispetto a quel che dicono i campi di calcio.

Il Napoli ha perso 2-1 col Genoa di Ballardini. Doppietta di Pandev nei primi 26 minuti. Entrambi i gol nati su palla persa dal Napoli nella famigerata costruzione dal basso, o comunque in disimpegno. Il pallone non va mai buttato in tribuna o lungo davanti, altrimenti non siamo la squadra che gioca lo splendido tiqui taca che tanto sta impressionando le redazioni sportive (e solo quelle). Ballardini, da tecnico intelligente cui non interessano le mode e che non ha grandi amici tra i giornalisti, ha istruito la propria squadra sul pressing da fare sulla costruzione del Napoli. Semplice semplice. Basta poco per far male alla squadra di Gattuso.

Va detto che stasera il Napoli ha i suoi alibi. Oltre a Mertens e Osimhen (entrato nella ripresa) che possiamo definire infortunati cronici – un giorno vogliamo parlare di come il Napoli affronta gli infortuni? -, si è aggiunta l’assenza di Koulibaly per Covid e l’iniziale panchina di Insigne tenuto giustamente a riposo.

Il Napoli ha anche giocato bene, diciamo benino. Sia nel primo sia nel secondo tempo. Almeno dalla cintola in su. Perché una squadra professionistica non può mai subire due gol del genere. È bastato Badelj per far comprendere quanto sia sopravvalutato il pur generoso Demme. Il Napoli, sull’1-0, ha colpito una traversa con Petagna (sì, ha giocato lui centravanti. Milik era l’infame, ricordiamolo) e ha tirato più volte in porta con Mario Rui che, pur essendo dotato di un discreto sinistro, ha mostrato doti più da realizzatore di rugby che da terzino sinistro.

Nella ripresa, si è giocato a una porta. Il Napoli ha colpito un palo con Insigne splendidamente servito da Lozano. E poi ha segnato con Politano. Avrebbe meritato di più. Ma ci sta che gli avversari si difendano, soprattutto gli avversari decisamente più scarsi di noi. È il caso del Genoa di Ballardini.

Ma, al di là del campo, c’è un aspetto che ci preme sottolineare. Da circa due mesi Gattuso si lamenta a ogni pie’ sospinto di chissà quale trattamento mediatico è costretto a sopportare. Gattuso è tra gli allenatori mediaticamente più benvoluti della storia del calcio. Uno dopo l’altra, le presunte grandi firme del giornalismo sportivo nazionale si sono cimentati in peana – in gergo giornalistico sono definiti in modo più volgare – del tecnico calabrese. Ecco, noi sommessamente vorremmo fare una proposta a siffatti autorevoli colleghi: perché non spiegano al loro amico che nessuno lo ha mai insultato ma che la critica professionale è il minimo sindacale? Poi, per carità, possiamo continuare con le cronache lunari – che abbondano da quando Gattuso è in panchina – ma i fatti sono lì a ricordarci che c’è qualcosina che non va. Al di là della buona prestazione della squadra. Che però stasera ha gettato via l’occasione di agguantare la Roma al quarto posto.

Infine un ricordo di Michele Fusco grandissimo giornalista. Ci aveva confidato che prima o poi avrebbe chiesto scusa a Pandev da lui eccessivamente criticato. Purtroppo non ne ha avuto il tempo né la possibilità.

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