El Pais intervista Romero e va oltre il “bel gioco” di Gasperini: “Se tocca a me marcare Benzema e lui torna indietro nella sua area, lo seguo. Il riferimento non è mai la zona, ma l’uomo”

Mentre tutti i giornali spagnoli introducono la sfida tra Atalanta e Real Madrid concentrandosi sulla narrazione prevalente – e impossibile da smentire – quella sul bel gioco d’attacco di Gasperini, El Pais pubblica un’intervista a Romero, il centrale che domenica ha anche segnato un gol al Napoli. Il quale tra le altre cose parla di tattica, e svela un’altra visione delle cose: “Il segreto dell’Atalanta è far giocare male gli avversari”. Grazie ad un concetto un po’ passato e per questo incredibilmente attuale: la marcatura a uomo. A tutto campo, senza mezze misure.
Gasperini dice che per difendere bene serve ordine, linee equilibrate e simmetria, ma per attaccare serve disordine.
“Non è che ci ‘disordiniamo’, ma cerchiamo sempre di ottenere la superiorità con il pallone. Vogliamo trovare spazi nelle aree occupate da giocatori che non difendono. Dipende dall’avversario. Il 90% degli attaccanti che affrontiamo non difende, ed è lì che cerchiamo di trovare gli spazi per portare la palla nel campo avversario. Sembra che siamo disordinati ma tatticamente siamo molto equilibrati. Abbiamo subito meno gol rispetto a un anno fa. La nostra idea è di attaccare 90 minuti e per questo abbiamo bisogno anche dei tre centrali per attaccare. Io che gioco al centro non lo faccio tanto, ma il centro a destra e quello a sinistra sono supporti costanti per gli attaccanti. Devono provarci. È complicato perché giocando così gli errori dei centrali in controllo e nel passaggio sono più evidenti, poiché possono creare una possibilità in più per l’avversario. Il rischio c’è, ma nella fase a gironi di Champions League questo rischio ha pagato“.
E ancora:
“Il nostro sistema consiste nel far giocare male l’avversario. I difensori fondamentalmente giocano uomo contro uomo. Se tocca a me marcare Benzema e lui torna indietro nella sua area, lo seguo. Questo può succedere perché Benzema è un tipo di attaccante che non ti dà punti di riferimento, si muove in totale libertà. Se come centrale il tuo riferimento non è l’area ma il giocatore, quel punto di partenza ti aiuta perché elimina i dubbi: il riferimento è il tuo uomo e tu lo segui. Gasperini assegna ogni marcatura con largo anticipo. Le partite si preparano durante la settimana perché ogni rivale gioca in modo diverso e difensivamente ci adattiamo”.