Sul CorSera. La Juve ha esonerato gli allenatori degli ultimi due scudetti, quindi è ufficialmente insoddisfatta di sé. Nel Milan c’è gioco e senso della compagnia, un lavoro d’insieme che si risolve nell’artigianato più puro

Sul Corriere della Sera Milan-Juventus vista da Mario Sconcerti. Definisce quella della squadra di Pioli una “normalità diversa”.
“Il Milan ha stravolto il concetto di normalità, che è un concetto eterno, non discutibile. Ma il Milan segna 2 gol a partita senza avere un grande attaccante, Rebic e Leao sarebbero riserve nella Juve e nell’Inter, nella Roma, nel Napoli”.
Nel Milan, scrive, c’è una chiarezza che non esiste nelle altre squadre.
“C’è gioco e senso della compagnia. Pioli, quando trova una sintonia, diventa l’amico anziano, è facile volergli bene. Pensate a Pirlo, ad Andrea Agnelli, alla Ferrari, a Stellantis, a un cozzo di interessi che sono molti mondi, non una partita. Lì c’è una freddezza di intenti, la piccola aria che tutto sia provvisorio. C’è sempre un altro mondo da inventare. Nella terra di Pioli c’è la certezza di rincorrere la parte migliore della vita, una storia solo sentita dire. È questo l’imbarazzo, che ci sono realtà nuove da capire e prima di staccarsi dalle vecchie serve tempo”.
La Juve ha Ronaldo, ma il Milan, scrive, “ha cose molto particolari”.
“Questo senso teatrale del calcio, di un lavoro d’insieme che si risolve nell’artigianato più puro, è il vero senso del Milan. La Juve ha sempre un uomo solo al comando. Ha sempre un principio più forte, un declino rimandabile”.
Milan-Juve non è una partita che offre un solo risultato, conclude.
“offre chiarezza sulla realtà di un’intera gestione della Juve, società che ha esonerato gli allenatori vincenti dei suoi due ultimi scudetti. Quindi ufficialmente insoddisfatta di se stessa”.