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Lo schiaffo ad Aronica (che se la prese con Nocerino) e le altre mille provocazioni di Ibra

La fedina di Zlatan non è proprio immacolata: Repubblica riassume un ventennio di zuffe, minacce, risse e trucchetti

Lo schiaffo ad Aronica (che se la prese con Nocerino) e le altre mille provocazioni di Ibra

Zlatan Ibrahimovic ha una fedina sporchissima. Arrivato ai 40 anni ha accumulato un ventennio di provocazioni, zuffe, risse più o meno sfiorate, minacce e trucchetti. Sono decine i precedenti che l’hanno portato al derby e al polverone scatenato dallo scontro con Lukaku. Repubblica li riassume tutti.

C’è anche un episodio napoletano: Milan-Napoli, novembre 2016. Ibra a gioco fermo rifila uno schiaffo a Salvatore Aronica, ma nasconde dietro Nocerino. Aronica risponde con una manata al povero Nocerino, che resta interdetto, “come Totò nel celebre sketch”. Ibra espulso.

Inter-Catania, ottobre 2006. Ibra se la prende con Andrea Sottil, papà dell’attuale giocatore del Cagliari. Nell’attesa del calcio d’angolo lo sbeffeggia poi gli sputa sulla schiena. Quando Stankovic segna, Ibra fa il dito medio a Sottil. Il difensore a fine gara: “E’ un bambino dell’asilo, si comporta come ai giardinetti pubblici”. Ibra replica: “Ha cominciato lui“.

Con Marco Materazzi invece, trovandosi tra giganti compagni all’Inter, le cose si fanno alla luce del sole. Materazzi di Ibra dice ancora: “E’ cattivo, gioca per farti male”. Quando Ibra va al Milan si scontrano: “Materazzi mi carica e gli faccio una mossa di Taekwondo: così lo mando in ospedale. Stankovic mi chiede: ‘Perché lo hai fatto?’ Io: ‘Aspettavo questo momento da quattro anni”.
A un suo compagno dell’Ajax, Rafael Van der Vaart dopo uno scontro in allenamento, Ibra gli dice: “La prossima volta ti spezzo le gambe, ma sul serio”. Da allora non si sono più parlati.

E ancora: 13 marzo 2011, Milan-Bari. Senza alcuna ragione apparente – racconta Repubblica – Marco Rossi cade a terra in mezzo all’area e Ibra se ne va, a testa bassa, ghignando. Gli ha rifilato un pugno al costato. Così, tanto per.

In Francia, nel dicembre 2013, Psg contro Lille. Ibra spinge Rio Mavuba a terra, Mavuba si rialza e lo prende per il collo. Zlatan non reagisce, e crolla a terra. Malizia pura. Nel gennaio 2015, contro il Saint Etienne, si fa una lunga “chiacchierata” con Paul Baysse, fino a quando lo guarda e gli fa: “Sorry, who are you?”.

L’ultimo episodio che Repubblica racconta è il più violento: lite a Milanello con il gigante americano Oguchi Onyewu, in partitella. Lo provoca costantemente. Risposta: non mi fai paura, delle tue provocazioni me ne frego. Ibra prova due volte a colpirlo con un tackle, l’altro li evita e lo allontana. Ibra gli pianta una testata. Calci, pugni, ginocchiata di Onyewu e costola rotta di Ibra, Allegri che sospende l’allenamento.

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