Improvviso accesso di giornalismo anglosassone. Maresca ha concesso un rigore ai rossoneri e ne ha tolto uno ai granata di Cairo

Com’è possibile che la Gazzetta dello Sport attacchi in prima pagina l’arbitro che ha favorito il Milan? A via Solferino sono stati colti da un accesso di giornalismo british? Temiamo di no. Molto più banalmente ieri sera il Milan ha giocato contro il Torino e a essere danneggiato dall’arbitro è stato il Torino del presidente Urbano Cairo che, incidentalmente, è anche il signor Rcs e quindi editore della Gazzetta dello sport: Cairo che nelle sue redazioni è soprannominato editorino. Che vuoi che sia la platea di lettori (in larga parte di Milano, ovviamente). Per un giorno potranno lamentarsi, ci sono ben altre priorità nella vita. Il Milan fin qui ha avuto 11 rigori a favore, viaggia alla media di quasi un rigore a partita eppure fin qui alla Gazzetta nessuno aveva avuto niente da ridire. Sorge un sospetto: perché fin qui non aveva mai affrontato il Torino di Cairo.
La Gazza attacca l’arbitro in prima pagina: “Il Milan Var”. “Toro battuto e furioso. Maresca caos: al monitori cambia due volte idea”. “Gol di Leao e rigore dubbio di Kessie assegnato dalla moviola in campo, che poi ne leva uno ai granata”.
La redazione tutta si schiera come un sol uomo.
Ecco l’attacco della cronaca della partita:
E il Milan…var. Due moviole a favore – sì al rigore su Diaz, no a quello su Verdi – e un Leao sempre più ronaldiano per rilanciare la corsa interrotta contro la Juve e staccare di nuovo l’Inter.
Successivamente, però, il cronista Fabio Licari rischia la carriera con il seguente passaggio:
Quale che sia il giudizio sulla Var e l’indeciso Maresca, che cambia le due decisioni chiave al video, il Milan merita il successo.
Un eroe dei nostri giorni.
A far felice l’editore e i cinque lettori tifosi del Torino ci pensa Edoardo Lusena che cura la rubrica dedicata alla moviola. Il titolo (che purtroppo per la redazione non si può firmare) è tutto un programma: “Diaz, Verdi e tanto altro. Quante scelte sbagliate”.
Ecco qualche stralcio di pura poesia:
Novanta minuti di caos. Rigori dati al monitor, rigori cancellati dal Var, cartellini in libertà. La direzione a San Siro dell’arbitro Maresca, in collaborazione col Var Guida (i due erano stati protagonisti di una direzione infelice in Roma-Sassuolo per la quale erano stati fermati), non convince.
Stavolta la coppia Rizzoli-Nicchi se ne faccia una ragione, non possono essere difesi. C’è in ballo molto ma molto di più.
Ecco cosa scrive a proposito del rigore al Milan:
Al 32’ il primo caso col contatto Belotti-Brahim Diaz. Maresca lascia giocare valutando il tocco di Belotti sul pallone, ma qui il Var Guida lo manda al monitor. Segue una lunga review in cui, nonostante il rossonero sembri già in caduta probabilmente sbilanciato dal contrasto con Verdi all’ingresso in area, giudica determinante la gamba aperta di Belotti al momento del contatto tra i due, lasciando molti dubbi anche sull’intervento Var.
Poi, c’è anche il rigore prima assegnato e poi negato – sempre dal Var – al Torino.
Nelle pagelle – a firma Pasotto e Cecere – ovviamente Maresca si becca un bel 4 tondo tondo:
Una serataccia per due. Errori dal campo, interventi del Var e dietrofront dubbi al monitor conditi da tanto, troppo nervosismo in campo, cartellini instabili. Sono gli ingredienti della serata no di Maresca e del Var Guida che non si esauriscono nei due episodi da potenziali rigori.
Non è finita qui. Nella pagina degli editoriali Nino Minoliti, comprensibilmente, non vuole essere da meno. Ed ecco un periodo che nemmeno su TuttoInter avrebbero vergato:
Poi, come spesso accade nella vita, quando le cose vanno bene anche il vento spira a favore: Maresca – che, va detto, non ha avuto una serata facile – ha cambiato al monitor due decisioni che potevano indirizzare la partita in modo molto diverso (ne parliamo nella moviola della sfida), suscitando non pochi dubbi.
Per fortuna dei lettori milanisti, i rossoneri affrontano il Milan solo due volte in un campionato.