Chiambretti su Sanremo: «Anche il calcio è stato costretto a giocare con gli stadi vuoti»
Al Corsera: «Capisco gli organizzatori e i conduttori: il pubblico dà energia. Ma col covid non si scherza, chi minimizza sbaglia e la vita deve essere la priorità»

«La verità è che hanno ragione tutti. E quando hanno ragione tutti non ha ragione nessuno».
Parla così al Corriere della Sera Piero Chiambretti della discussione aperta sullo svolgimento o meno di Sanremo in periodo di pandemia. Parla da conoscitore del Festival e ed anche del virus purtroppo avendolo avuto personalmente
«Capisco gli organizzatori e i conduttori: il pubblico dà energia. Come i calciatori, che la ricevono da chi guarda la partita».
La discussione dunque verte sulla possibilità o meno di avere pubblico in sala durante lo svolgimento del festival, discussione simile a quella fatta più volte per avere il pubblico allo stadio
«Tutti i grandi non stanno dando il massimo però, come farebbero con applausi e fischi. Ma se da un lato do totale solidarietà al Festival, dall’altro ci sono riflessioni che vanno in altro senso».
Va bene tutto dunque, ma non sotto valutare il covid, perché è pericoloso e Chiambretti lo sa avendo perso la mamma in cinque giorni
«Chi minimizza sbaglia e la vita deve essere la priorità: prima la salute, poi canta che ti passa».