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Ricorso Juve-Napoli, vince la legge sportiva oggi o quella del più forte?

Ad essere sinceri non ci stupiamo, ma niente più può stupirci quando siedono allo stesso banco Juventus e tribunali.

Ricorso Juve-Napoli, vince la legge sportiva oggi o quella del più forte?
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

Dal grottesco all’orrore non c’è che un passo
Orrore sportivo, s’intende, qui nessuno vuole farne una tragedia, ma di sicuro una fragorosa risata,  surreale, come quando ci si ritrova davanti ad una scena e si impiega qualche minuto per rendersi conto che sta proprio accadendo, davanti ai nostri occhi. Grottesca è la motivazione del giudice sportivo “precostituito un alibi per non giocare”.

Il Napoli avrebbe inscenato una farsa per evitare di giocare contro una squadra che, numeri alla mano, sul campo ha ottenuto appena dieci punti, mostrando un misero spettacolo del giuoco del pallone e che passa più tempo a specchiarsi sui giornali che a raccogliere gioie nelle porte degli avversari. Un alibi per aver rispettato le regole, quelle nazionali, per aver tutelato la salute degli altri tesserati, per aver insomma, in una babele straordinaria, parlato la stessa lingua delle istituzioni che in regime pandemico contano veramente.

Che dire, ad essere sinceri non ci stupiamo, ma niente più può stupirci quando siedono nello stesso banco Juventus e tribunali. E affar loro come è affar loro la Serie A, da nove anni per i risultati ottenuti. Tuttavia il grottesco sguscia e si bea nei visi contenti delle altre protagoniste prestabilite del campionato, che nulla dicono, non si schierano, ma gioiscono per aver avuto vantaggio da una situazione in cui sono spettatori interessati.

Se fosse successo all’Inter, ad esempio? Come si sarebbe schierata l’opinione pubblica? Invece se ne stanno tutti in ciabatte oscene a vedere consumarsi l’ultima cenere di una candela, ridotta al lumicino, che spegne la credibilità del calcio italiano.

Vince la legge sportiva oggi o quella del più forte? È più leale assegnare tre punti a tavolino ad una squadra e toglierne quattro potenziali ad un’altra o servirsi dell’unico giudice insindacabile (però dipende) che è il campo? Siamo d’accordo, questa storia non finirà qui e andrà avanti e non sarà l’ultima sentenza che ci lascerà di stucco, in qualunque caso, ma questo campionato già ha un’ombra grossa quanto la crisi della Serie A ad un passo dall’orrore, in termini di gioco, in termini di competitività, in termini di credibilità.

Il Napoli è forte, come spesso accade rompe gli equilibri, si mette di traverso al copione che quest’anno prevedeva il romantico sprint tra Juventus e Inter che però, nonostante tutto, gli sono dietro arrancando su biciclette assemblate male. “Precostituito un alibi per non giocare”, oramai è una tombolata! E dal panaro è uscito un altro numero, il settanta, ‘o palazzo!

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