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In Inghilterra bufera sul ct Southgate che è positivo ma non lo dice. «È vergognoso»

Il popolare giornalista Piers Morgan lo accusa: «Non ha detto di essere positivo nemmeno a noi che lo aveva incontrato solo tre giorni prima»

Se la positività di Mancini ha scatenato polemiche di rimbalzo, dopo le ripetute esternazioni da virologo amatoriale sul filo del negazionismo, quella di Gareth Southgate è passata semplicemente sotto silenzio. Il ct dell’Inghilterra ha scelto la via opposta: ha comunicato di essersi ammalato solo a pochi intimi, e l’ha poi reso noto pubblicamente solo a cose fatte. E ora, in Inghilterra, è un caso.

Southgate è risultato positivo intorno al 25 ottobre, e ha scelto di mettersi in autoisolamento per una decina di giorni. Il 5 novembre ha effettuato il tampone che l’ha rimesso in gioco, lo stesso giorno in cui ha comunicato le convocazioni, e nemmeno i suoi giocatori sono stati informati del suo stato di salute. Ma la stampa ora gli sta addosso, nonostante le tempistiche siano in linea con una regolare gestione della positività. Il giornalista Piers Morgan ha detto che «se le date sono giuste, allora è vergognoso». Tre giorni prima, il 22 ottobre, Morgan aveva infatti parlato con il c.t. inglese all’evento “GQ Heroes” e non era poi stato avvisato del tampone positivo effettuato successivamente: «Non lo ha comunicato a nessuno di noi». Morgan interroga pubblicamente Southgate: «Quando sei risultato positivo esattamente? Il test del 25 lo hai fatto perché avevi sintomi? Perché non hai detto alle persone con le quali sei stato a contatto il 22 ottobre della positività?».

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