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Giuntoli: “Siamo nella casa di Maradona, nel suo tempio. Cercheremo di onorarlo”

A Sky: “Un giocatore per chiamarsi campione deve fare possesso e non possesso, dare l’esempio. Credo che nella squadra qualche ragazzo che si possa chiamare campione ci sia”.

Ai microfoni di Sky Sport, nel prepartita di Napoli-Roma, il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli.

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“Penso che in tutto il mondo sia stata tutta una manifestazione in onore di Diego. Noi siamo qui nella sua casa, nel suo tempio e siamo naturalmente più colpiti e affranti. Il campo la fa sempre da padrone. Cercheremo di onorare Diego

Vi giocate qualcosa di più dei 3 punti in palio? Servono risposte?

“Direi che Rino ha visto la sua partita, noi siamo tutti con lui. E’ andata così. Contro il Milan gli episodi ci hanno condannati più del dovuto, la prestazione l’avevamo fatta. Non vogliamo dare alibi a nessuno sul rigore non concesso a Koulibaly, e altre, dobbiamo pensare a crescere, abbiamo vinto una Coppa Italia, cambiato tanti giocatori, vogliamo tornare presto in Champions League”.

Mihajlovic ha sottolineato l’importanza di Diego anche nella fase difensiva. Gattuso nelle precedenti dichiarazioni ha sempre detto di non sopportare gli individualismi…

“Rino da campione quale è stato sposa la linea di Mihailovic. Per chiamarsi campioni devono fare possesso e non possesso, essere i primi a dare l’esempio. Credo che nella squadra qualche ragazzo che si possa chiamare campione ci sia“.

Cosa ti hanno raccontato da subito tutte le voci napoletane, su Maradona?

“In quel periodo cominciavo a giocare e mi ricordo i palloni pesanti con l’acqua, ricordo il gol che fece a Tacconi con una delicatezza incredibile che sfidò le leggi della fisica, proprio qui al San Paolo. Dal punto di vista umano, c’è Tommaso Starace che gli era molto legato, avevano un bellissimo rapporto, umanamente mi ha raccontato cose straordinarie. Era un grande professionista nei dettagli, nel dare l’esempio, trasmetteva vittoria, felicità, entusiasmo, era una grande persona”.

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