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Dialogo tra Eduardo e il Professore su Bologna-Napoli

Hanno visto il fallo di mano ma non che il difensore lo ha brutalizzato. L’arbitro pareva uno di quelli alzati da tavola dieci minuti prima di andare a passeggiare sul lungomare la domenica sera

Dialogo tra Eduardo e il Professore su Bologna-Napoli

A noialtri napoletani levateci la partita non ci resta più niente. Prufesso’ e come è stata? Siamo partiti bene, teniamo mo’ un pezzo di colonna a centrocampo che ad essere moscio è moscio però non fa passare nessuno. Insomma noi siamo partiti bene, convinti, non come a Fiume. Subito ci siamo presi il centrocampo. Lozano, il messicano ha fatto impazzire la difesa del Bologna che, non si sa come, è rimasta tutta quanta intera in campo. Come dite? Il messicano? faceva faville, ha fatto un sombrero – no, non è una battuta – e ha messo in mezzo per Osimhen. Non ha sbagliato uno a zero. Poi abbiamo gestito. Loro correvano e picchiavano, noi invece, abbiamo sprecato. E accussì ce ne siamo andati nello spogliatoio.
Nel secondo tempo, sempre la stessa storia. Noi al comando, loro nelle gambe sulle gambe, facciamo il due a zero ma ce lo annullano. Perché? Uh perché? Quelli sanno tutto. Sanno che Osimhen buttato a terra in maniera proprio evidente, non è riuscito a tagliarsi le dita e ha toccato la palla con la mano. Quelli hanno visto il fallo di mano ma non che il difensore lo ha brutalizzato. L’arbitro pareva uno di quelli alzati da tavola dieci minuti prima di andare a passeggiare sul lungomare la domenica sera. Tutto stonato. Loro picchiavano così tanto che ci siamo addormentati e per poco non pigliamo il pareggio. Ospina, il portiere colombiano, ci ha levato da un brutto quarto d’ora. Abbiamo vinto uno a zero ma detta così pare che ce la siamo sudata assai e invece siamo stati solo accerchiati ecco, da episodi ambigui. Vedete quanto poco ci vuole per rendere difficile una partita vinta? Ecco, niente.
Quando volete prufesso’.

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