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Damascelli: per Lotito il protocollo è un foglio su cui svolgeva il compito in classe di latino

Su Il Giornale. A parte i risultati sul campo, merito di Inzaghi, il resto, nella Lazio, “è una furbata lotitiana che non fa il gioco della squadra, anzi lo avvelena. Un tentativo maldestro di aggirare regole e leggi”

Damascelli: per Lotito il protocollo è un foglio su cui svolgeva il compito in classe di latino

Durissimo il commento di Tony Damascelli, su Il Giornale, alla vicenda dei tamponi in casa Lazio. Lo accosta al Re Sole. Lo descrive come una persona contro cui non si può

“discutere o contestare, l’unica forma di protesta sono le dimissioni o il licenziamento”.

Uno che se si guarda allo specchio e nota delle imperfezioni le attribuisce allo specchio e non a se stesso.

La Lazio, scrive, ottiene buone prestazioni sul campo grazie a Simone Inzaghi ma per il resto non vive un buon momento.

Il resto è confusione, il resto è una furbata lotitiana che non fa il gioco della squadra, anzi lo avvelena e agevola il contrasto degli avversari, il resto è un tentativo maldestro di aggirare regole e leggi, senza fornire mai un chiarimento, una spiegazione, anzi negandosi alla comunicazione. Lotito tira diritto, se ne infischia di stampa e istituzioni, presume di sapere di football più dell’allenatore, così pensava anche di Conte in Nazionale quando lo stesso Lotito aveva un ruolo pesante con la presidenza Tavecchio”.

Nessuno sa come siano davvero le condizioni dei calciatori della Lazio visto l’andamento altalenante dei tamponi.

Le linee guida non sono chiare, per Lotito Claudio il protocollo è un foglio sul quale svolgeva il compito in classe di latino ma sicuramente ricorderà l’aforisma di Orazio Flacco: “Sàpere aude”,“Abbi il coraggio di essere saggio”. Ci provi, una volta almeno”.

 

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