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Wenger: “L’Arsenal è l’amore della mia vita. Il VAR è anti-corruzione”

Lo storico manager dei Gunners alla BBC: “Ho rifiutato due volte il Real Madrid, per rimanere in una squadra che non poteva vincere il campionato”

Arsène Wenger ha allenato l’Arsenal tra il 1996 e il 2018. Per il lancio della sua autobiografia, My life in red and white, ha rilasciato un’intervista alla BBC di cui si riporta un estratto (qui l’integrale).

L’Arsenal è l’amore della mia vita. Ho dato 22 anni a questo club, ho costruito il centro sportivo e l’Emirates Stadium. Ora sto come se fossi un tale che al termine di una relazione non ha più contatti con i propri figli ma li continua ad amare.

Non credo che bisogna dar peso a ciò che dissero i tifosi verso la fine, le loro impressioni si basano sul momento e sulle emozioni.

La squadra a cui sono stato più vicino è il Real Madrid, che ho rifiutato due volte e non quante persone conoscete che abbiano fatto qualcosa del genere. E l’ho fatto per stare in una squadra che non ha le risorse per vincere il titolo, ma mi dissi che la sfida era allenare l’Arsenal e l’avrei seguita fino alla fine. Sono stato l’allenatore più longevo al Monaco e all’Arsenal: fa parte della mia personalità.

Arteta ha tutto per essere un ottimo allenatore, ma molti dei miei giocatori ce l’hanno. Bisogna dargli tempo, lasciargli fare il proprio lavoro nel modo che vuole. È intelligente, appassionato, con un carattere forte e credo che si sia circondato della gente giusta.

Le statistiche del VAR mostrano chiaramente che si è passati dall’84% di decisioni corrette al 95%: il sistema è al di sopra delle nostre opinioni. Poi è uno strumento anti-corruzione perché un uomo solo non può da solo influire sulle decisioni.

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