Su Repubblica condanna il comportamento del ct. Un uomo di sport ha una potenza d’ascolto enorme. Forse le famiglie dei nostri 36mila morti di Covid potrebbero spiegargli cosa succede quando il corpo non funziona più
Su Repubblica, Maurizio Crosetti commenta il gesto di cattivo gusto del ct della Nazionale, ieri, quello che il Napolista ha definito vergognoso. Il ct della Nazionale ha postato nelle storie di Instagram una vignetta chiaramente negazionista riferita al Covid e al fatto che ci si ammali guardando i tg. Gesto di cui, poi, si è poi scusato.
Mancini, scrive Crosetti, si è comportato alla stregua di
“uno smanettone qualunque, uno di quelli che prima postano e poi pensano (nel caso, poco o niente)”
Lo stesso ct che ha depositato qualche giorno fa una corona di fiori al cimitero di Bergamo
“si mette a scherzare su una tragedia mondiale e se la prende con l’informazione“.
E ancora:
“Un fatto epocale, e dolorosissimo, messo in burla con quell’allusione sottile ma pericolosa: come le più nefaste fake-news, come il delirio negazionista che non vuol vedere un’umanità che sta ammalandosi e in molti casi, purtroppo, morendo. Nel giorno delle peggiori cifre dopo l’estate dell’illusione e della sconsideratezza, Mancini non ha di meglio da fare che dar voce a una stupidaggine“.
Crosetti si sofferma sul ruolo potentissimo che ha un cittì. E di cui, probabilmente, Mancini, in questa occasione, si è dimenticato. “Chi ha notorietà, ha più voce”, scrive.
“Un uomo di sport è un tamburo, un megafono, un moltiplicatore di messaggi social, ha una potenza d’ascolto enorme e immediata. Ecco perché bisogna starci attenti”.
Inconcepibile quello che ha fatto.
“Troviamo incredibile che Mancini si sia messo a postare questa fesseria. Le malattie, purtroppo, non si prendono guardando la tivù. Forse le famiglie dei nostri 36 mila morti di Covid, e i tanti che si sono salvati ma hanno sofferto pene indicibili, potrebbero spiegare a Mancini come vanno le cose quando il corpo si mette a non funzionare più“.