Il quotidiano tedesco: vince sempre la Juve che poi in Champions non supera gli ottavi. I club perdono un milione al giorno, gli stadi sono vecchi. Se non fosse per l’Atalanta…
L’auto-narrazione della Serie A “grande industria” che non poteva fermarsi in piena pandemia, che aumenta il suo appeal ogni giorno di più, è una favola. Fantasia. Almeno a leggere il durissimo articolo che l’autorevole Frankfurter Allgemeine Zeitung dedica al campionato italiano, cercando di spiegare fin dal titolo “perché resta indietro”.
Un attacco diretto alla pretesa rinascita del calcio italiano, impegnato in questi ultimi tempi a rivendersi come movimento in crescita, sempre più appetibile per i diritti tv. E invece la Faz scrive che “la scorsa stagione è stata da dimenticare. Come quelle degli anni precedenti, ma peggio”.
“Il fatto che la Juventus sia sempre campione, per la nona volta consecutiva, è, per così dire, solo la base del crescente monte di problemi che sta accumulando il massimo campionato professionistico italiano. La Serie A è noiosa, poco competitiva nel calcio europeo e minacciosamente indebitata. Inoltre, la maggior parte degli stadi sono vecchi. I problemi strutturali sono stati aggravati dalla pandemia”.
E noi che – e dai e dai – cominciavamo a credere che non fosse così…
“Sempre tutto uguale: scudetto alla Juve, e si rimescolano solo per i restanti posti per Champions ed Europa League. Ma poi la corsa della Juve in Champions era già finita agli ottavi contro il Lione. L’ultima vittoria in Champions è stata un quarto di secolo fa per la Juve. I colori dell’Italia hanno brillato l’ultima volta dieci anni fa, quando ha vinto l’Inter. L’unica novità dell’ultima e penultima stagione, in Italia e in Champions League, è stata la rinfrescante rosa offensiva dell’Atalanta”.
La Faz ricorda la finale di Europa League dell’Inter, ma non basta.
“Il quotidiano finanziario “Il Sole 24 Ore” ha recentemente calcolato che i venti club di Serie A perdono attualmente un milione di euro al giorno. Secondo una ricerca del quotidiano “La Repubblica”, metà dei club è in grave pericolo di fallimento. Un anno fa, il livello del debito cumulativo era già di 3,7 miliardi di euro e dopo la “stagione della pandemia” continuerà a salire. La Juventus ha 211 milioni di euro di debiti, ma grazie al sostegno delle famiglia Agnelli-Elkann, in una certa misura immune al fallimento, ha realizzato nella passata stagione un’ulteriore perdita di 69 milioni di euro, dopo un deficit di circa 40 milioni nella stagione 2018/19″.
L’articolo riepiloga poi l’instabilità societaria delle altre: Milan, Roma, la stessa Inter, ma anche Fiorentina e Bologna dimostrano che ormai il campionato italiano è in mano ad un mare frastagliato di investitori stranieri.
“Resta da vedere se i nuovi proprietari e sponsor porteranno nuovo slancio e nuova qualità alla serie A. La Lega Serie A ha appena fondato una nuova società di marketing: dovrebbe vendere i diritti tv a un prezzo più alto, soprattutto all’estero. Ma nemmeno un terzo degli ultimi 1,4 miliardi di euro di diritti proveniva dall’estero. I campionati spagnolo e inglese prendono dal solo business internazionale tanto quanto la Serie A guadagna nel suo complesso“.
“Tanto per cambiare, questa settimana ci sono state anche buone notizie per il calcio professionistico dal governo a Roma. Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha dichiarato in parlamento che Roma sosterrà le federazioni e le società sportive del Paese con 1,5 miliardi di euro di finanziamenti dell’UE nella costruzione e ristrutturazione di impianti sportivi e per compensare il crollo dei proventi della vendita dei biglietti”.