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Senza le palestre scolastiche, lo sport a Napoli si ferma

L’unico ad averlo capito è il presidente del CONI Malago’, da noi il problema è drammatico.

Senza le palestre scolastiche, lo sport a Napoli si ferma

Lo sport di base rischia di scomparire, a Napoli più che altrove se le palestre scolastiche resteranno chiuse.

“I quattro quinti delle associazioni sportive organizzano la loro attività nelle palestre scolastiche. È sacro che ci sia spazio per le necessità delle classi, ma non si può fare a danno dell’attività motoria”.

Queste le dichiarazioni di Malagò riportate da La Gazzetta dello sport. Ha chiaro il problema il presidente del Coni ma di certo non è a conoscenza del dramma strutturale che vive la città di Napoli. Oltre le scuole, il nulla! E se i dirigenti scolastici si cautelano, le associazioni sportive muoiono e negano ai giovanissimi e ai ragazzi l’attività sportiva utile anche a toglierli dalla strada. Bisogna trovare un punto d’incontro, bisogna che il Comune faccia la sua parte e apra le palestre alla cittadinanza visto che non ci sono altre strutture a disposizione sul territorio cittadino.

Il Palabarbuto è il solo, il Polifunzionale di Soccavo, dopo le esose spese di rifacimento per le Universiadi, è chiuso da oltre un anno. Non c’è altra soluzione che riaprire in sicurezza le palestre scolastiche, affidarle, se è il caso, alle associazioni che ne garantirebbero il controllo e la prevenzione.

Il problema atavico è la considerazione che, in Italia, si ha dello sport, considerato sempre marginale alla crescita educativa delle generazioni e non pregnante e fondamentale, come avviene nel resto del mondo. Le scuole devono ripartire e riaprire le palestre se non vogliamo che spariscano centinaia di associazioni e si perda il seme dello sport napoletano.

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