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Immobile: «La Scarpa d’Oro vinta da un italiano dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti»

«Penso che tutti si debbano sentire titolari di questa Nazionale. Io mi sento un titolare a tutti gli effetti anche quando rimango alle volte fuori»

Immobile: «La Scarpa d’Oro vinta da un italiano dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti»
foto Hermann / Kontrolab

Il bomber della Lazio, Ciro Immobile, fresco di rinnovo, ha parlato in conferenza stampa da Coverciano.

“Con la Bosnia credo che dobbiamo fare una partita intelligente perché le condizioni fisiche sono quelle che sono: tanti giocatori sono arrivati direttamente dalle vacanze, altri da carichi di lavoro svolti in ritiro, quindi sarà molto complicato“.

Sulla partita contro la Bosnia, in programma venerdì al Franchi di Firenze:

“Loro hanno già iniziato il campionato con molti giocatori e quindi sarà difficile, Avremo bisogno dell’aiuto di tutti. È ovvio che ci teniamo ad esordire in Nations League con una vittoria e quindi la stiamo preparando bene“.

Immobile ha continuato:

Io penso che tutti si debbano sentire titolari di questa Nazionale. Io ho giocato tante partite, non ho fatto tantissimi gol ma sono soddisfatto, e come altri, mi sento titolare. Il ct, è vero, ci ha fatto sempre giocare una partita a testa a me e Belotti ma, soprattutto in questo momento in cui la condizione fisica è precaria, creare alternanza in attacco è probabilmente la cosa più giusta da fare. Dobbiamo arrivare all’Europeo consapevoli di essere 23 titolari, e di poter dare una mano a questa squadra“.

Gli è stato chiesto se questa incertezza pesi. Lui risponde:

“Tutti i calciatori hanno bisogno di sentirsi importanti per la causa. Noi siamo sempre messi in discussione, soprattutto quando veniamo in Nazionale perché troviamo altri del nostro stesso livello e quindi è giusto che ci sia competizione. Quella mia e di Belotti è sanissima: il ct disse che saremmo arrivati all’Europeo e avrebbe deciso chi sarebbe stato titolare. La cosa fondamentale è sentirsi partecipi e importanti e stare con la testa giusta nel gruppo. Io mi sento un titolare a tutti gli effetti anche quando rimango alle volte fuori“.

Sul futuro dell’Italia con il rinvio dell’Europeo:

“Io credo che un anno in più ci faccia bene. La nostra è una squadra giovane che ha bisogno di qualche elemento di esperienza che porti i ragazzi sulla strada giusta. La cosa fondamentale era riportare entusiasmo fra i tifosi e questo penso che siamo riusciti a farlo, così come tornare a fare tanti gol e vincere. Ci manca lo step di poterci confrontare con nazionali del nostro stesso livello, come ad esempio l’Olanda, cosa che ci permetterà di arrivare all’Europeo ancora più carichi”.

Sulla Scarpa d’Oro:

Credo che dovrebbe essere un motivo di orgoglio per tutti che un italiano, il terzo nella storia, sia riuscito a vincere questo trofeo. Questo l’ho sentito, non tantissimo come mi aspettavo, però ho visto che la gente mi fermava per strada e mi sosteneva per la ‘Scarpa d’oro’ anche non tifando la Lazio: questo mi ha reso orgoglioso e mi fa guardare bene al futuro. È ovvio che per me è un traguardo molto importante, c’è enorme soddisfazione e tanti pensieri per tutti i sacrifici ed il lavoro svolto per vincere un trofeo così, soprattutto contro avversari molto forti. Mi sento davvero orgoglioso di quanto fatto e arrivo qui con molta autostima per poter far bene anche in maglia azzurra con l’aiuto dei miei compagni in Nazionale“.

Sugli obiettivi a cui aspira nella prossima stagione:

“Se posso chiedere, le stesse cose ottenute l’anno scorso. Sarebbe bello. Si cerca di migliorare, i risultati a volte ti possono rendere tranquillo ma non è il mio caso. A me danno solo voglia, fiducia e grinta per poter fare di più”.

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