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La storia di Coman (dato via dalla Juventus) spiega perché l’Italia in Europa non vince più

Ha segnato il gol che ha dato la Champions al Bayern: 1-0 al Psg. Ha vinto Flick l’antidivo. Neuer è ancora il miglior portiere del mondo. Orsato sa arbitrare all’europea

La storia di Coman (dato via dalla Juventus) spiega perché l’Italia in Europa non vince più

Il Bayern ha vinto la Champions League. Ha battuto in finale il Psg per 1-o. Partita bellissima nel primo tempo, bella nel complesso. Gol di Coman che oggi ha 24 anni. Cinque anni fa, la Juventus cinque anni fa decise di darlo via, proprio al Bayern Monaco, dopo averlo preso a zero dal Psg. Il Bayern lo ha complessivamente pagato 28 milioni e questa sera il francese ha segnato il gol della finale. Non male. Mentre la Juventus ha successivamente investito prima novanta milioni per Higuain e poi cento milioni per Cristiano Ronaldo con ingaggio di trenta milioni l’anno al portoghese. E la Champions continua a vederla col cannocchiale. La sua storia spiega tanto del calcio italiano. Del perché il calcio italiano in Europa non vince più. C’entra – e tanto – l’idea di Paese che non riesce a vedere il futuro. Il calcio è una perfetta metafora dell’Italia.

Altro grande protagonista è stato Neuer. Possiamo dire che il portiere tedesco non è finito. Ha respinto gli assalti del connazionale Ter Stegen che è uscito devastato dal confronto e non solo per l’8-2 inflitto al Barcellona. Questa Neuer ha messo in mostra il suo stile da portiere da hockey. Da mostrare alla scuola quella su Neymar: il pallone gli passa sotto le gambe ma lui tocca con la c he aveva – non casualmente – dietro. Nel secondo tempo un’altra parata, meno fantascientifica ma sempre eccellente, su Marquinhos.

È la Champions di Flick l’anti personaggio. L’allenatore che ha riportato un po’ di normalità in un ruolo che invece viene interpretato sempre più sopra le righe. Ha vinto la Champions da dominatore. Ha preso una squadra che sembrava allo sbando con Kovac. Stasera il Bayern ha giocato meglio, lui ha indovinato le sue scelte (Coman al posto di Perisic), la squadra ha tenuto bene il campo, ha tolto l’ossigeno al Psg col pressing, ha avuto il coraggio di giocare contro Mbappé e Neymar con la linea altissima e gli è andata bene. Ovviamente ha approfittato di qualche errore sotto porta del Psg, soprattutto nel primo tempo. La Champions è meritata, hanno vinto tutte le partite. E forse il suo successo potrebbe aprire un ragionamento sugli allenatori divi.

Sotto tono Neymar e Mbappé. Hanno avuto le loro chance, una a testa, e le hanno sprecate. Non hanno inciso più di tanto, anche se nel finale hanno costruito l’occasione per il pareggio che non è arrivato. A differenza di Di Maria che è un giocatore straordinario che raramente sbaglia le partite che contano. Da Oscar l’assist per Marquinhos nel secondo tempo, con tunnel all’avversario. Un errore sostituirlo.

Quando vuole, Orsato sa arbitrare all’europea. Ci sono stati due rigori presunti, lui non li ha fischiati. I falli, a parere di chi scrive, non erano così netti. Ha arbitrato tenendo conto dell’assieme. Non ha fischiato al minimo contatto, come se fosse il basket. Peccato che in Italia si arbitri diversamente. In Serie A hanno trasformato i rigori in tiri liberi, di fatto snaturando il gioco del calcio.

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