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I misteri quasi insondabili del calciomercato del Napoli

Dietro Osimhen, non si sa. Gabriel pare che saluti, al suo posto c’è Sokratis. Koulibaly e il City: in Italia pare che sia fatta, in Inghilterra non ne sanno niente

I misteri quasi insondabili del calciomercato del Napoli
foto Ciambelli
Antescriptum. Non è una procedura canonica, ma questa è una lettera al direttore il quale, come da prassi, potrà farne l’uso che ritiene più opportuno: o la pubblica e diventa un articolo o la cestina e, come si dice in giornalese, la mette agli atti. Cioè la elimina con gli onori della citazione.
La premessa è opportuna: in questa “cosa” tratteremo materiale incandescente dal momento che tenteremo di forzare la porta blindatissima del cuore calcistico di Aurelio De Laurentiis, patron (padrone) della società divenuta con il tempo il centro quasi esclusivo delle sue attenzioni: a questo proposito il “colpo” del contratto con Castel di Sangro per il ritiro precampionato è stato davvero geniale. E’ un match difficile quello che tentiamo di giocare anche perché dall’altra parte della rete c’è un avversario pallettaro che ribatte ogni tiro e poi piazza la palla che fa punto. Il tutto, però, con il garbo che è la cifra costante del suo rapporto con i tifosi ai quali invia vibranti messaggi di auguri alla vigilia delle feste calcisticamente comandate.
Il rito si è rinnovato in questi giorni: il presidente ha augurato buon ferragosto ai tifosi e per spegnere la loro sete di grandi acquisti per grandissimi traguardi ha fatto veicolare l’anticipazione del secondo possibile colpo, dopo Oshimen, di questa campagna acquisti: Sokratis Papastathopoulos che, pensate, è poco più giovane (o meno vecchio) di Rino Gattuso con il quale ha vinto uno scudetto nel 2010 con la maglia del Milan. E Gabriel? Ha mandato gli auguri al presidente e ha firmato con l’Arsenal dimostrando di aver imparato velocemente la lezione. Dice ma anche Sokratis viene dall’Arsenal e, quindi, non c’è differenza, ma dopo il lockdown ha giocato solo tre minuti in Fa Cup. Fate voi.
De Laurentiis è così, prendere o lasciare: la presa, però, comincia ad allentarsi. Ma lui, il padrone, continua a fare spallucce (al più, penserà, mando più auguri e magari, dopo Sokratis, gli do anche Platone e Baruch Spinoza, ma per quest’ultimo devo chiedere a Giuntoli che ha studiato filosofia della pratica). Le richieste dei tifosi, però, si sono fatte (uffa che noia) più pressanti, si chiedono notizie, addirittura si pretendono risposte. E’ una pièce da commedia dell’arte diretta da un regista di consumata esperienza abilissimo a tenere celato il finale. Chi vincerà, chi perderà? In tutta sincerità noi una idea ce la siamo fatta, ma è giusto che ognuno provveda da solo. Gli elementi per un giudizio di certo non mancano.
Postscriptum, ora. Nei giorni scorsi siamo stati informati con quotidiana puntualità dell’intreccio di trattative tra il Manchester City e l’entourage del Napoli per definire l’accordo sulla cessione di Kalidou Koulibaly. Siamo ad un passo dalla firma si annunciava ogni giorno, anche il giocatore ha dato il suo assenso: sempre la stessa solfa. Poi, d’improvviso, ci è capitato di leggere un giornale inglese e di scoprire che le parti si ignoravano o quasi. E che, addirittura, il City non ha mai richiesto il nostro fortissimo centrale. Che dire? Nessun commento, il grande manovratore potrebbe non gradire.
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