Il pilota MotoGp a Repubblica: “Bisogna adattarsi, saper far tutto, cambiare stile di guida in funzione della tecnologia e dell’evoluzione degli avversari”
Mica solo il calcio può essere “liquido”, con i ruoli intercambiabili, giocato da professionisti bravi a far tutto. Anche il motociclismo moderno è così: il talento puro non vince più come una volta, bisogna adattarsi, saper far tutto, soprattutto cambiare stile di guida in funzione della tecnologia e dell’evoluzione degli avversari.
Lo racconta in un passaggio dell’intervista a Repubblica Andrea Dovizioso, il parallelo col calcio è tutto suo:
“Come se Maradona improvvisamente avesse dovuto fare il terzino su e giù per la fascia. Ma non ci vedo niente di male: gli sport cambiano. Evolvono. E tu devi farti trovare pronto. Non basta essere il più veloce, bisogna essere completi”.
Lo stesso Dovizioso che tra l’altro si trova a vivere una situazione assurda: lotta per vincere il Mondiale (potendo approfittare dell’infortunio di Marquez) ma l’anno prossimo probabilmente sarà disoccupato: la Ducati l’ha mollato, e difficilmente si apriranno spiragli per la prossima stagione in altre scuderie di livello.
“Lo so, fa ridere. Rischia davvero di finire così. Ma è una situazione che mi ha fatto bene. Ora riesco a concentrarmi meglio sulla prossima corsa, sul Mondiale. Non la sto vivendo per niente male”