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De Jong è il De Ligt del Barcellona: tanti soldi per l’Ajax, ma attese fin qui tradite

Chiuso da Busquets al centro, ha pagato anche l’addio di Valverde. Per Van Gaal, lui sarebbe dovuto andare alla Juve e De Ligt al Barça

De Jong è il De Ligt del Barcellona: tanti soldi per l’Ajax, ma attese fin qui tradite

L’annata del Barcellona è stata turbolenta, per Frenkie De Jong lo è stata un po’ di più. Louis Van Gaal aveva compiuto una diagnosi molto accurata, in un’intervista rilasciata a Ziggo Sport lo scorso marzo, prima del lockdown.

Gioca solo per il prezzo che è costato, ne sono certo. Valverde lo voleva fortemente ma ora c’è Setien in panchina e la domanda è se continuerà a giocare dal momento che non è stato l’allenatore attuale a volerlo.

Dell’Ajax entusiasmante del guardiolista Erik Ten Hag, De Jong fu il primo ad essere acquistato, prima ancora che finisse la stagione. I blaugrana non batterono ciglio e accontentarono la richiesta degli olandesi di 75 milioni di euro. Autore di un’annata strepitosa, davvero in pochi espressero pareri negativi sull’operazione. Adesso che la stagione più singolare della storia del calcio sta per volgere al termine, le riflessioni sono diverse.

La prima complessità tuttora irrisolta riguarda la collocazione in campo. Il ruolo di centrale in mediana è occupato saldamente da Sergio Busquets, e non potrebbe essere altrimenti dal momento che continua ad interpretare il ruolo in modo accademico. Il suo impiego non è variato minimamente da Valverde a Setien, con entrambi gli allenatori che l’hanno gestito all’occorrenza e non se ne sono mai privati negli appuntamenti importanti.

La posizione di De Jong si è inevitabilmente decentrata, riducendone le potenzialità nella transizione con palla al piede, uno dei punti di forza del centrocampista olandese. Nel ruolo di mezzala poi, si è fatto preferire talvolta Arthur e nel frattempo è stata vertiginosa la crescita del canterano Riqui Puig futura stella del club. Senza il brasiliano, De Jong potrà riprendere posto in un centrocampo in cui deve ancora sistemarsi a proprio agio.

Se Setien dovesse tenerlo fuori nella sfida col Napoli, sarebbe clamoroso viste le assenze a centrocampo. Busquets e Vidal sono squalificati, Arthur è scappato in Brasile. L’olandese ha recuperato da un problema muscolare sul finire della Liga e anche il suo infortunio è diventato un caso: in Spagna hanno raccontato di un duro scontro tra il giocatore e lo staff medico non ritenuto all’altezza della situazione.

L’impatto di De Jong non è stato riconosciuto e riconoscibile secondo le attese, derivanti anche dalla portata dell’investimento. Al punto da far dubitare della bontà dell’affare. In questo senso, il pensiero più interessante è ancora quello di Van Gaal che lo paragona all’ex compagno di squadra che ha seguito un percorso concettualmente analogo.

Vedendo il ruolo di un veterano come Busquets, De Jong sarebbe dovuto andare alla Juventus e De Ligt magari al Barcellona: agli spagnoli serve più un un De Ligt che un De Jong.

I problemi accusati dal punto di vista tattico non sono così evidenti da quello tecnico. De Jong ha il 91,8% di passaggi riusciti, un’enormità per chi occupa quella zona di campo, dal momento che gli unici calciatori ad avere una statistica simile in squadra sono tutti difensori, che possono approfittare di un possesso palla spesso poco aggredito nelle fasi iniziali dell’azione.

Tra le missioni di Setien per l’anno prossimo, ci sarà anche quella di valorizzare l’olandese. Il cambio di allenatore è avvenuto a gennaio, dopo un mese e mezzo il calcio si è fermato e una stagione così strana non può essere analizzata con i soliti criteri. Il Barcellona crede nella sua filosofia, ma non può permettersi di veder svalutare un altro pezzo da novanta dopo i vari Coutinho, Griezmann e Dembélé. Anche perché De Jong, più degli altri nomi citati, ha la qualità per essere un riferimento con qualsiasi tecnico in qualsiasi sistema di gioco.

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