A Der Spiegel: “ La grande forza di Gattuso è la sua emotività. Ti dà la sensazione che non ci sia nulla di più importante del gioco“

Amin Younes Ha rilasciato una lunga intervista alla rivista settimanale Der Spiegel in cui ha parlato anche di Ancelotti spiegando che “è un gentiluomo”
“Non l’ho visto mai arrabbiarsi, nonostante i tanti problemi che ha dovuto affrontare. E’ un grande gestore, non a caso ha guidato grandi club come Real Madrid e Bayern Monaco. A gente come Cristiano Ronaldo e Kakà non devi insegnare molto. Ancelotti è un maestro nello gestire le star. In Germania è stato criticato, molto probabilmente perché avrà avuto problemi di lingua. Sul campo è un grande lavoratore, Ancelotti e il suo staff non si sono mai risparmiati”.
Younes ha elogiato anche Gattuso
“All’inizio non mi ha dato molto spazio nonostante ciò ho sempre avuto una grande opinione di lui. Durante il Coronavirus mi sono allenato con impegno e ho conquistato la sua fiducia. Gattuso è un allenatore che farà molta strada, come hanno confermato i risultati ottenuti col Napoli dopo il lockdown. Non dimentichiamo che abbiamo vinto anche la Coppa Italia. Gattuso ha la stessa grinta di quando giocava. Ti fa sembrare la partita la cosa più importante al mondo. Anche in allenamento ci spinge al massimo. Siamo molto contenti di lui”.
La sua definizione di allenatore perfetto
“Dovrebbe prestare attenzione al risultato ma anche migliorare i propri giocatori. Non sarebbe influenzato dall’esterno. Sarebbe duro e presterebbe attenzione ad ogni dettaglio del gioco e dell’allenamento, compresa la disciplina. Sono stato allenato da molti nomi importanti: Lucien Favre a Gladbach, Frank de Boer, Dennis Bergkamp ed Erik ten Hag con l’Ajax, Joachim Löw nella squadra nazionale, Carlo Ancelotti e Gennaro Gattuso a Napoli”
Come ti senti quando non giochi?
“È stato lo stesso con Kosta Runjaic a Kaiserslautern. Posso gestirlo meglio quando qualcuno mi dice qual è il problema rispetto a quando non mi viene detto nulla. Penso che entrambe le esperienze negative siano state preziose per me. E a volte impari di più rispetto a quando tutto funziona senza intoppi”.
Low?
“Personalmente, l’ho trovato eccezionale. E tecnicamente sono rimasto colpito da quanto ha fatto nel suo lavoro quotidiano. Pensi sempre: questo è un allenatore nazionale, deve solo assicurarsi che tutti i buoni giocatori siano in campo. Ma Löw ha lavorato molto sui dettagli in ogni sessione di allenamento. Un trainer è un leader prima di tutto”.
Sul Napoli?
“Non è un caso che siamo usciti dalla pausa coronavirus, vinto quattro partite su cinque e vinto la coppa Italia. La grande forza di Gattuso è la sua emotività. Ti dà la sensazione che non ci sia nulla di più importante del gioco, vuole che ti sacrifichi completamente. Gattuso è ancora mezzo giocatore dentro di se, fa ancora molto in allenamento e ti spinge come un giocatore al limite”