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Il TAS salva il Manchester City: sì alle coppe europee, multa ridotta a 10 milioni

Ribaltata la decisione iniziale dell’UEFA, che prevedeva due anni di esclusione e un’ammenda da 30 milioni. Per il TAS non c’è violazione del fair play finanziario

Il Manchester City potrà regolarmente giocare le competizioni europee: è quanto deciso dal Tribunale Arbitrale dello Sport, che ha ribaltato la sentenza iniziale del Club Financial Control Body dell’UEFA.

A febbraio infatti quest’organo si era espresso sulle presunte violazioni del fair play finanziario messe in atto dal club inglese, relative ai fondi derivanti dagli sponsor, sancendo due anni di esclusione dalle coppe europee e 30 milioni di euro di multa.

La decisione del TAS invece ha rimosso il ban dalle competizioni e ha ridotto la multa a 10 milioni, da corrispondere all’UEFA entro un mese per non aver collaborato attivamente con le autorità.

Dunque il Manchester City non è stato ritenuto colpevole di violazione del fair play finanziario, ma soltanto di aver ostacolato le investigazioni. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito del TAS.

L’UEFA ha preso atto della decisione con un comunicato sui propri canali ufficiali, in cui specifica che non saranno rilasciati ulteriori commenti sulla questione. Grazie a questa nota, è possibile comprendere le ragioni alla base della sentenza del TAS.

L’UEFA rileva che il TAS ha riscontrato che non vi erano prove conclusive sufficienti per confermare tutte le accuse del CFCB sul caso specifico e che molte delle presunte violazioni erano cadute in prescrizione quinquennale, come previsto dai regolamenti UEFA.

Prevedibile, d’altro canto, la soddisfazione del Manchester City per la sentenza, che ha voluto “ringraziare i membri della commissione per la diligenza e il giusto processo che hanno regolato“.

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