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Il sudoku dell’estate 2020: l’Atalanta può davvero vincere lo scudetto?

La risposta è no. Cioé: sì, ma solo se la Juve crolla. Sabato c’è lo scontro diretto: con una vittoria Gasperini andrebbe a -6: “Ma per noi è un solo test per la Champions”

Il sudoku dell’estate 2020: l’Atalanta può davvero vincere lo scudetto?
Gasperini (Photo Hermann)

Mentre siamo qui col pallottoliere in mano a contare quante palline deve rimontare l’Atalanta per dare una vita a questo campionato, quella snob d’una Dea è già a Lisbona. L’Italia sta montando il sogno scudetto-in-provincia come un Lego, ma Gasperini se ne frega e pensa alla Champions. La rarefazione delle aspettative sta tutta in una frase:

“Quello con la Juve è un test in prospettiva Champions, per abituarci a giocare contro squadre abituate alla competizione”

La distorsione dei punti di vista funziona così: sabato notte, a Torino, l’Atalanta ha l’occasione di battere la Juventus e ritrovarsi a -6 in classifica, con altre 6 partite da giocare; ma per Gasperini è invece – almeno così se e ce la racconta – quasi un’amichevole pre-campionato, di quelle che si usano per fare il rodaggio, il riscaldamento. Il campionato dell’Atalanta – per ufficiale ammissione del tecnico – è la Champions League. La provincia siamo noi, la Bergamo del calcio sta in Europa.

Saranno le 11 vittorie consecutive tra Serie A e Champions, sarà che le uniche squadre in Europa ad averle vinte tutte una volta tornati in campo sono Real Madrid, Bayern Monaco e, guarda un po’, Atalanta. Sarà pure che non c’è una sola squadra del campionato italiano che quest’anno non ha preso gol dal super-attacco della Dea, Juve compresa. Ma il giochetto vale la candela: riesumare uno scudetto già vinto d’inerzia dalla Juve serve a lucidare una competizione bolsa e accaldata. Può diventare il passatempo dell’estate 2020: il sudoku del crollo bianconero.

E dunque: ecco il libretto d’istruzioni per lo Scudetto all’Atalanta. Premessa: l’Atalanta batte la Juventus nello scontro diretto, sabato prossimo. Sono le fondamenta della proiezione. Se ciò non accade, quel che segue non ha senso. Ma l’Atalanta che non la smette di vincere è una creatura geneticamente modificata per adattarsi all’ambiente, e nutrirsene. La Juve, in questo periodo, ogni tanto traballa ed è in crisi reputazionale.

Da qui si dipana un percorso con pochi appigli. Resterebbero 6 punti da rosicchiare. Dove? L’Atalanta ha un successivo calendario in discesa: Brescia, Verona, Bologna, l’ostacolo Milan a San Siro, e poi Parma, prima dell’Inter all’ultima giornata. Il presupposto aritmetico è che le vinca tutte o quasi.

La Juventus, invece, partirebbe per la volata ancora col tesoretto in classifica, ma con una zavorra mentale di due sconfitte consecutive. Avrebbe una prima chance di rivalsa contro il Sassuolo (reduce da tre vittorie di fila, e unica squadra che ha bloccato la Juve allo Stadium), ma poi troverebbe la Lazio. La squadra di Gasperini deve guadagnare altri tre punti, o un paio almeno, lunedì 20 luglio. Altrimenti si inceppa il meccanismo. Dopo, la squadra di Sarri troverebbe l’Udinese, che è una delle squadre più in forma del post-lockdown, e un rettilineo confortevole dove scaricare le marce con Samp, Cagliari e Roma. Su quella strada deve inciampare di nuovo, altrimenti non ce n’è.

Insomma ha ragione Gasperini, a dispetto della retorica e della scaramanzia: “Lo scudetto è nelle mani della Juve”, non è l’Atalanta che può vincerlo, o l’Inter o la buonanima della Lazio che fu; tocca alla Juventus, perderlo.

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