Le date del ritiro e le modalità non sono ancora state fissate perché dipenderà dagli esiti europei del Napoli e dai dati dell’emergenza coronavirus
La conferenza stampa di presentazione del ritiro del Napoli 2020 a Castel di Sangro viene introdotta da Nicola Lombardo, capo della comunicazione del Napoli, presenti Aurelio De Laurentiis ed Edo De Laurentiis, oltre al Sindaco di Castel Di Sangro.
«Il Covid ci ha chiaramente limitato nelle scelte, ma Castel di Sangro ha delle strutture che io ignoravo. C’è un campo di calcio spettacolare, sono rimasto impressionato. Nemmeno al San Paolo abbiamo certe attrezzature.
A Castel di Sangro arriverà un milione di napoletani, siamo distanti appena un’ora e si muoverà tanta gente»
Prende la parola De Laurentiis
«Il ruolo di antipatico mi si addice molto bene, ma la mia antipatia è una capacità di sintesi che a molti non piace perché a Napoli esistono ancora i Borboni. Io invece che vivono non solo di calcio, ma di cinema, televisione, gelati, costruzioni devo essere veloce e risulto apparentemente sgarbato, ma io vi amo tutti quanti e siete per me una grande famiglia. Però io lascio decidere a voi, fino a giovedì sono incasinato, se volete venire giovedì a capri possiamo fare una seduta di calcio in cui mi potete fare tutte le domande che volete, sennò vi raggiungerò io qui e lo faremo qui. Questo però a una condizione, se voi mi darete spazio per promuovere questo ritiro in cui verranno un sacco di napoletani perché siamo molto vicini a Napoli e a Roma cosa che io non avevo mai calcolato. Castel di Sangro io la conoscevo per Romito, ma non consideravo e quando sono arrivato lì perché il coronavirus ci aveva posto dei limiti per il ritiro, sono rimasto abbacinato da una bellezza che non conoscevo. Castel di Sangro ha delle strutture che io ignoravo, c’è un campo di calcio e uno stadio che è stato progettato per gli Europei dell’Under 18 e quando l’ho visto ho detto “ma nemmeno al San Paolo abbiamo tutta questa roba”. Poi c’era un altro campo e un altro ancora regolamentari e in erba. Mi sono innamorato delle strutture e mi sono messo a disposizione pur mantenendo rapporti con il Trentino. Loro sono stati internazionalmente signori, si dice degli abruzzesi che sono persone gagliarde, ma toste, invece loro si sono comportati benissimo. Allora abbiamo lasciato al Trentino la possibilità del primo ritiro e poi ci si sposterà a Castel di Sangro, anche perché loro se volessi invitare il Manchester City c’è uno stadio vero, mentre a Dimaro dovevamo arrivare a Trento. Sono molto contento e felice di aver trovato un’altra realtà da sostenere. Quindi io voglio un incontro in cui parliamo solo di calcio ad una condizione che domani ci siano due pagine sul ritiro e non una cagatina come al solito sui giornali.
Quando andremo in ritiro?
«Noi giochiamo l’8 con il Barcellona, se dovessimo uscire, dopo 12 giorni di riposo ai calciatori il 20 andremo a Castel di Sangro, se non dovessimo uscire si allungherà il termine in cui andremo. Poi c’era un’impostazione della Lega di voler ricominciare il campionato il 12 settembre, ma se uno deve dare riposo ai calciatori e fare allenare le squadre, posto che i primi di settembre si va fuori con le nazionali come ti prepari? Poi dicono che non tutti hanno gli impegni europei, ma le squadre che li hanno sono quelli che fatturato anche per gli altri. Secondo me la Serie A dovrebbe ripartire alla fine di settembre il 27 o ancora meglio il 4 ottobre»
Prende la parola il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio che spiega l’incredibile occasione di crescita per il territorio grazie alla partnership col Napoli:
“L’accordo sarà di 6 anni rinnovabili”.
4 amichevole in ritiro?
«E’ tutto in divenire, vedremo cosa si può fare localmente, poi per le altre squadre bisognerà vedere, in altri paesi forse si riprenderà prima. Una cazzata totale è che l’ECA o l’Uefa non parlano mai di partire insieme, ognuno ha un problema e c’è l’anarchia completa e vedremo chi vorrà giocare con noi, siamo amici del Liverpool, del Barcellona, di tante squadre, ma non siamo padroni in casa degli altri e molti hanno già accordi contrattuali da rispettare»
Arrivano le prime domande nella conferenza stampa di presentazione del Napoli a Castel di Sangro
A Castel di Sangro arriva Osimhen?
«E chi ‘o sape. È questo il bello del calcio»
A Castel di Sangro comincia il ciclo Gattuso per tre anni?
«Ma c’è bisogno di sottolinearlo? Voi scrivete quello he volete da anni»
Il presidente prosegue
«Per rimanere in tema calcistico, hai visto quello che ha fatto il Sassuolo con Caputo, un giocatore di 33 anni. Noi siamo sempre alla ricerca dei nomi e della folgorazione, ma in realtà bisogna essere umili, modesti e pedalare, senza fare i proclami perché i proclami si riversano sempre contro di te, non sia mai succede qualche cosa»
Il Napoli è da Champions?
«Il Napoli è una squadra europea oramai da diversi anni. Poi abbiamo avuto questo incidente ancelottiano e abbiamo dovuto fare questo recupero e lo stiamo facendo. Perché bisogna ringraziare che proprio al compleanno di Ancelotti ho avuto l’occasione di parlare con Rino Gattuso che era in diagonale e siccome Carlo doveva intrattenersi con tutti si alzava e la mia conversazione è stata con Rino. Ne sono rimasto positivamente impressionato, perché il mondo dei calciatori è un mondo nel quale gli argomenti non sono tanti da condividere. Invece l’ho trovato un uomo appagato, sia sul piano personale per le vittorie che aveva conseguito sia sul piano economico, non hanno bisogno di lavorare per vivere, non c’è questo spasmodico rincorrere ogni volta un miglioramento. Sono persone che svolgono la propria professione per amore e danno il meglio di loro stessi»
Ultimatum twittato da Osimhen?
«Non capisco di che ultimatum si parli…»
Il TAS ha riammesso il City nelle coppe europee.
«Avevamo detto di non parlare di calcio…»
Cosa ci sarà di diverso rispetto al Trentino?
«Castel di Sangro l’ho visitata finora solo per quanto riguarda le strutture sportive, ma in una giornata, ho visto ci sono laghi per intrattenimento, piste di ciclismo, foreste, guardandomi intorno si vedevano realtà diverse. Per i calciatori sarà un villaggio dello sport, ho visitato due alberghi a 4 stelle, c’è di tutto e di più e credo che sarà un ritiro che renderà felici tutti»
Sui cartelloni del ritiro ci sarà anche Callejon?
«Chi lo sa».
Quanto durerà il ritiro?
«Dipende quando inizierà, il massimo è di 5 settimane per l’accordo, devi contemplare tutte le possibilità nel contratto 6+6»
Per i tifosi cosa ci sarà? Eventi ed allenamenti?
«Il presidente della Regione l’ha premesso, pure senza disastri legati al Covid non bisognerà abbassare la guardia. Potrebbero esserci grandi arrivi, il 90% delle persone mi dicono che non hanno fatto tampone ed esami, non dobbiamo far scattare focolai e servirà un protocollo da studiare col sindaco ed il presidente. A Dimaro c’erano 1-2mila persone più 800 sul prato, qui 7-8mila persone che dovresti distanziare… anche nel contatto con i giocatori non dovremo far arrivare contaminazioni. Da un lato c’è un’arroganza, dall’altro un disprezzo per tutto ciò che è serio e non sai quante volte ho dovuto mandare a quel paese chi non aveva mascherina? Io sono sempre disponibile, ma mi devo tutelare, tutti dobbiamo farlo, anche chi si avvicina. Sai quanti tamponi avete fatto? Credo siamo arrivati a 25 serie di tamponi più 4 test sierologici a giocatori, impiegati, tesserati, credo fino a 2000 tamponi. Lascia stare pagati, per la salute non si bada a spese (in risposta a chi sottolineava pagati, ndr). Eventi? Non modificheremo… se verranno ospiti che venivano già, ma il problema è che la gente ha bisogno del contatto, noi dobbiamo toccà se no non siamo contenti ed è difficile cambiare la cultura»