Catalogna, 1.226 casi in 24 ore. Crescono i dubbi su Barcellona-Napoli al Camp Nou

Il Ministro della Salute ha confermato la difficoltà di risalire ai contatti e collegarli a specifici piccoli focolai per questo sono necessarie le misure di distanziamento sociale

Napoli Barcellona di due anni fa

Continua a crescere il bilancio dei contagi di coronavirus in Catalogna. Dopo i record dei giorni scorsi, anche oggi nella regione si sono registrati 1.226 casi di cui 349 nella città di Barcellona e 894 nell’intera area metropolitana.

Cresce anche il numero dei decessi che si assesta a 12.636. Una situazione che ha richiesto nuove misure di contenimento e chiusura nei giorni scorsi senza però ricorrere a estremismi come ha dichiarato il Ministro della Salute Salvador Illa che ha però confermato che la preoccupazione cresce soprattutto perché è stata rilevata trasmissione locale a Barcellona e nella sua area metropolitana, sebbene la situazione non possa essere classificata come una nuova ondata della pandemia.

“A Barcellona c’è trasmissione interna alla comunità, è così, dobbiamo dirlo la difficoltà di stabilire contatti e collegarli a specifici piccoli focolai e richiede misure di distanziamento sociale“

La questione adesso è sull’opportunità o meno che fra tre settimane il Napoli affronti il Barcellona proprio al Camp Nou. La stessa società ha espresso le proprie perplessità a riguardo data la situazione, ma nessuna decisione a riguardo è arrivata al momento dalla Uefa 

Il calcio non ha dato prova di grande senso di responsabilità. Atalanta-Valencia e Liverpool-Atletico Madrid sono tristemente entrate nel racconto di questi mesi. Abbiamo già letto nel Regno unito i primi studi scientifici che associano un aumento dei contagi (sarebbero addirittura triplicati) a una serie di venti sportivi inglesi (tra cui quella partita di calcio, ma non solo).

Non ci sarà il pubblico ma non basta. Il punto è: ci sono le condizioni di sicurezza per i calciatori del Napoli e del Barcellona e i loro staff? 

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