Trump contro il football americano: “Inginocchiarsi all’inno è irrispettoso”
Il Presidente USA contro il commissioner dell'NFL, che vorrebbe eliminare il divieto di proteste anti-razziste in campo dopo l'omicidio Floyd

Ci ha rimuginato su un paio di giorni, poi ha messo mano a Twitter e non ha resistito: Trump contro l’NFL, di nuovo. Il Presidente USA, mentre non accennano a placarsi nel mondo le proteste e le manifestazioni di solidarietà anti-razziale dopo l’uccisione di Floyd, polemizza via social con Roger Goodell, il commissioner del football americano che venerdì aveva chiesto scusa a nome di tutto il movimento per aver sottovalutato la questione razziale. Goodell in particolare ha ha suggerito che avrebbe permesso ai giocatori di protestare inginocchiandosi al momento dell’inno nazionale, come fece per la prima volta Colin Kaepernick nella stagione 2016 (il quarterback dei San Francisco 49ers fu poi licenziato e ostracizzato).
Trump se l’è presa. E ha scritto chiedendosi se il commissario dell’NFL consentirebbe alle squadre di “mancare di rispetto alla bandiera e all’inno”.
Could it be even remotely possible that in Roger Goodell’s rather interesting statement of peace and reconciliation, he was intimating that it would now be O.K. for the players to KNEEL, or not to stand, for the National Anthem, thereby disrespecting our Country & our Flag?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 8, 2020
La faida tra il presidente USA e la NFL va avanti proprio dal gesto di Kaepernick nel 2016. Quattro anni fa però la lega chiese ai suoi giocatori di non inginocchiarsi durante le partite, minacciando sanzioni. Trump sempre su Twitter se la prese direttamente con i giocatori che protestavano, istigando la gente a boicottare il football americano perché anti-patriottico. Alla fine di quella stagione i proprietari delle 32 franchigie approvarono la regola che impone ai giocatori di restare in piedi durante l’inno, pena multe o squalifiche.