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Alla scoperta di Lobotka che finalmente potrà farsi conoscere

Ha giocato solo 247 minuti con la maglia del Napoli, ma potrebbe rivelarsi un jolly fondamentale nel centrocampo di Gattuso

Alla scoperta di Lobotka che finalmente potrà farsi conoscere
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

247 minuti, per un totale di sei presenze. Davvero troppo poco, per farsi un’idea accurata di Stanislav Lobotka. Il Napoli l’ha fortemente voluto, è uno dei giocatori che sono stati rincorsi per svariate sessioni di mercato, prima di riuscire a piazzare l’accelerata decisiva. È arrivato lo scorso gennaio, per 20 milioni di euro più 4 di bonus difficilmente raggiungibili: un’operazione di rilievo in un mercato invernale mai così dispendioso per gli azzurri, che oltre allo slovacco hanno concluso le operazioni Demme, Politano, Petagna e Rrahmani (con questi ultimi due in prestito a Spal e Verona fino al termine della stagione). Eppure, ha trovato poco spazio finora, specialmente a causa di problemi fisici che ne hanno condizionato il periodo iniziale e che si sono riproposti anche poche settimane fa.

L’acquisto di Lobotka, come anche quello di Demme, ha risposto ad una necessità precisa: quella di dotare il Napoli di un metodista, indispensabile per l’idea di calcio portata da Gattuso. Con la maglia del Celta Vigo, lo slovacco si è fatto apprezzare per la capacità di compiere una giocata tecnicamente pulita anche sotto pressione, aiutato anche da una struttura fisica che gli permette di sopportare un certo tipo di contatto fisico. Sa mettersi bene nella zona di luce per proporre una linea di passaggio al portatore di palla, arrivando anche in casi estremi alla salida lavolpiana, cioè l’abbassamento del centrocampista tra i due centrali di difesa, per favorire l’avanzamento della squadra attraverso la circolazione del pallone.

Adora verticalizzare e scambiare nello stretto, ma dispone anche di una veloce conduzione di palla che spesso può confondere la fase difensiva avversaria. Da questo punto di vista è innovativo, perché generalmente i registi hanno un’interpretazione statica del ruolo. Un aspetto che da un lato può creare facilmente la superiorità numerica nella metà campo avversario, ma che dall’altro, in caso di perdita del pallone, può esporre a pericolose ripartenze.

Per le caratteristiche tecniche, Lobotka è un jolly per il centrocampo di Gattuso. Il tecnico, infatti, sa di poterlo schierare sia nel ruolo di mezzala che in quello di regista davanti alla difesa. In un finale di stagione così ricco di impegni, non è da escludere che possa essere impiegato in entrambi i ruoli. Adesso che ha superato gli infortuni, avrà le occasioni che non ha potuto ottenere finora. E potrà finalmente farsi conoscere dal Napoli.

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