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LeBron James e la sua vita da leader politico

Sull’onda dell’omicidio Floyd, fonda un’associazione per aiutare gli afroamericani ad avere cultura del voto. Quanto è lontana l’America dello sport

LeBron James e la sua vita da leader politico

L’America sta cambiando o ci arriva meno filtrata, fatto sta che da quando ho memoria cosciente mai avevo assistito ad uno scenario tanto disgregato dei forti Stati Uniti D’America.

Dopo la morte di George Floyd, un martire erto a guida di un malessere diffuso, la rivolta afro è diventata ancora più intensa al punto che persino LeBron James ha deciso di scendere al fianco dei suoi concittadini fondando l’associazione no profit “More than vote” per aiutare gli afroamericani ad avere cultura del voto, interesse alle elezioni e soprattutto coscienza dei mezzi che hanno a disposizione in maniera democratica, per correggere la deriva razzista made in Usa.

Da quelle parti la comunità afroamericana è spesso scoraggiata e tenuta lontana dagli scenari politici in maniera di influenzare una bassa determinazione sociale. Ora è in atto una rivoluzione culturale, profondamente segnante e che ha a capo uno dei massimi esponenti dello sport mondiale, un’icona planetaria che ha seguito e appeal in tutto il mondo. Insomma un vero e proprio atto rivoluzionario quello di King James, una possibilità che in Italia è follemente immaginabile.

È come se Insigne fondasse un’associazione simile per invitare i napoletani a smettere di votare Lega, educandoli alla storia e alla coscienza civica per il ripristino e il rispetto della propria identità e dignità nazionale. Sarebbe la fine! Apparirebbe comico e lo taccerebbero di ridicolo campanilismo.

Invece negli States l’atto di LeBron ha fatto saltare dalle sedie parecchi sederi. Senza forzare il paragone con la storia della discriminazione territoriale, proviamo a circoscriverla al razzismo verso i calciatori,:verrebbero mai supportate azioni di indignazione se calciatori di pelle nera si unissero in una protesta? Se fondassero un’associazione a loro tutela o scioperassero? Insomma con Koulibaly a Milano non è venuto giù il mondo eppure cosi come la Nba rappresenta la massima espressione sportiva americana, la Serie A lo è per quella italiana e potrebbe rappresentare il punto di svolta di un cambiamento che deve avvenire o affonderà ancor di più la società italiana in un abisso sempre più critico.

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