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Le 10 cose da ricordare di Verona-Napoli

Il ritorno di Ghoulam in campo e il ritorno di Lozano al gol. La fisicità ritrovata di Koulibaly. Le sterzate di Zielinski. Due falli di mano da brividi

Le 10 cose da ricordare di Verona-Napoli

3’ La scivolata di Koulibaly su Di Carmine. Quando Kalidou comincia così una partita, con tanta straripante fisicità, mette la squadra in una situazione di fiducia e autostima invidiabile. Sulla fascia sinistra entra in spaccata sull’attaccante veronese, gli sradica il pallone dai piedi e fa ripartire l’azione senza nemmeno un granello di polvere o un filo d’erba addosso.

18’. Il destro di Zielinski in porta. Il polacco nella sua versione Mandrake. Tiene la palla, la nasconde, la protegge, la fa sbucare dall’altra parte. Imposta, costruisce, cambia il gioco. Accelera, sterza, rallenta. Un campionario di movimenti che pochi centrocampisti europei possono esibire. Il tiro verso Silvestri è basso e anche angolato. Il portiere ci arriva con il braccio teso.

19’. Lo schema di Gattuso. Con un calcio di punizione così lontano dalla porta, l’allenatore dalla panchina invita Insigne a far qualcosa che non è il tiro da laggiù e che non conosciamo ancora. Lo scopriremo qualche secondo dopo, quando Lorenzo si fa trovare smarcato sulla carezza al pallone di Zielinski. Uno schema. Peccato che Insigne sia mezzo metro oltre la linea della difesa veronese.

22’. Il petto di Verre. L’azione più pericolosa del Verona nel primo tempo. Con la porta spalancata davanti a sé e Ospina fuori causa, Verre colpisce di petto e non di testa poco distante dalla linea. Palla alta.

38’. Il gol di Milik. Il Verona è una delle sue vittime preferite e lo conferma con uno stacco di testa tipico dei suoi, con la palla schiacciata a terra, grande potenza, in totale solitudine in mezzo all’area di rigore per l’1-0 del Napoli.

46’ Il petto di Faraoni. Un altro colpo di petto che rischia di far male all’Hellas. Il tocco del difensore lascia la palla in area di rigore sui piedi di Allan. Silvestri rimedia con la parata che evita il 2-0.

58’ Il mani di Koulibaly. L’azione che poteva rovinare la partita al Napoli. Il senegalese ha le braccia attaccate al corpo, la palla gli sbatte sul pugno. Ci può stare che si fischi il fallo, meno il cartellino giallo che innervosisce e indispettisce Kalidou. Gattuso gli urla in continuazione di non protestare. 

60’ Il mani di Zaccagni. Un tocco fortuito mentre sta scivolando, il cross, il colpo di testa di Faraoni per l’1-1. La Var cancella tutto. Crudele per il Verona, ma nel pieno rispetto delle linee guida (è sempre fallo se da un mani nasce un gol) che forse l’anno prossimo cambieranno. 

66’ Una sostituzione misteriosa nel Napoli. Al posto di Hysaj, Gattuso manda in campo un terzino sconosciuto, Ghoumal, Mhoulagh, Lhougham, una cosa del genere, boh, chissà chi è. Ci informeremo.

90’ Il gol di Lozano. Un colpo di testa arrampicandosi sulle spalle di un difensore. La rabbia gridata dopo il gol e perfino in secondo mangiato. Vuoi vedere che la sua stagione non è ancora finita?     

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