La Faz: “Il Bayern ha chiuso il discorso campionato troppo presto, e la gente ha scoperto che può fare anche altro nei weekend”

Tutto il resto è noia. Solo che in Germania non se l’aspettavano: la sbornia di calcio in ripresa esclusiva mondiale è durata poco. Giusto il tempo che il Bayern ammazzasse il campionato, diventando troppo presto solo un’attesa matematica dell’ottavo titolo di fila. Una cosa che ribalta tutte le premesse usate come leva economica per il ritorno del calcio anche quando l’operazione forzava il sentimento condiviso dell’emergenza, in piena crisi sanitaria europea: il bum di ascolti non c’è stato, se non nelle prime due giornate di Bundesliga. Poi, appunto, è subentrata una sorta di noia. Che un editoriale della Faz riassume bene in un concetto: “grazie allo stop forzato del campionato alcuni hanno scoperto che è possibile passare i fine settimana facendo altro“.
Le implicazioni economiche però sono serie, e non riguardano solo la Germania: tutto il carrozzone s’è rimesso in moto per non rompere il giocattolo dei diritti tv. E Ora quel che succede lì, può valere come avvertimento per Serie A e Premier (un po’ meno per la Liga, dove dicono di non avere problemi).
Per colpa del Bayern, scrive la Faz, è venuta a mancare anche l’idea romantica della lotta emozionante per il titolo. Ed è un fattore che può impattare sull’asta dei diritti tv per gli anni dal 2021/22 al 2024/25, che è in corso fino a venerdì. Alcuni mesi fa, a causa dell’imminente ingresso di Amazon, Netflix e Disney, non solo l’allora presidente bavarese Uli Hoeness aveva preconizzato enormi quantità di soldi in arrivo. “Ora invece si teme un grande segno negativo”.