Careca: «Allan mi ricorda Alemao. Maradona era il genio, per questo volevamo stesse sempre bene»
Alla Gazzetta dello Sport: «Non sento Diego da mesi. La tifoseria azzurra è come quelle di Flamengo e Corinthias messe insieme. Mai vista tanta passione»

La Gazzetta dello Sport intervista Antonio de Oliveira Filho, ovvero il grande Careca. Parla anche di Allan e del suo possibile sostituto, Wendel.
«Allan è diverso, mi ricorda Alemão, mentre Wendel è più tecnico: è cresciuto parecchio, è un altro rispetto al giocatore visto con il Fluminense. E non a caso il c.t. Tite l’ha convocato in nazionale. Vero, servirebbe un po’ di pazienza per il suo inserimento, ma può essere considerato un elemento da Napoli».
Careca tocca anche l’argomento Maradona.
«Non ci sentiamo da sei mesi. Del nostro Napoli parlo molto con Alemão, Alessandro Renica, Bruno Giordano, Andrea Carnevale, Crippa, Incocciati… Maradona era il genio, in 30 secondi poteva risolvere le situazioni più difficili, per questo volevamo che stesse sempre bene, al top della condizione. Giocare in quella squadra non era semplice, c’era un altissimo livello di competizione interna, chiunque era un titolare. Per me è stato un grande onore aver indossato quella maglia».
Lo scudetto vinto col Napoli è impareggiabile, dice.
«La tifoseria azzurra è super calorosa, può essere paragonata a quelle di Flamengo e Corinthians, le squadre più popolari del Brasile, messe insieme. In vita mia non ho mai visto così tanta passione, i tifosi napoletani sono unici: venivano allo stadio sempre e comunque, indipendentemente dai risultati e dal momento che stavamo vivendo: erano 66-68 mila ogni volta. Li porterò nel cuore per tutta la vita».