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Affari da virus, L’Espresso racconta le ricche consulenze di Burioni

Gucci, Marelli, Tim, Snam: anche da 150 e 200mila euro. Il Giornale lo difende. Lui fa sapere che prenderà un po’ di pausa dalla tv

Affari da virus, L’Espresso racconta le ricche consulenze di Burioni

Sul Giornale le consulenze superpagate del virologo del San Raffaele Roberto Burioni, uno dei più esposti in tv.

A scoperchiare il vaso di Pandora è stato il settimanale L’Espresso che racconta le consulenze che lo scienziato ha effettuato per aziende importanti, come Gucci, Marelli, Tim e Snam.

“Consulenze su come distanziare le scrivanie, rispettare le norme igienico sanitarie da Covid, su come scaglionare gli ingressi dei dipendenti e distribuire cartelli, indicazioni sulle regole e disinfettanti per le mani”.

Consulenze strapagate, fino a 200mila euro, che Burioni ha concesso assieme a Lifenet Healthcare, la srl «focalizzata su attività ambulatoriali e ospedaliere» controllata attraverso un’altra società, la Invin srl, da Nicola Bedin, ex amministratore delegato dell’ospedale San Raffaele.

Quella a Tim è stata pagata circa 200mila euro, quella per Snam 150mila euro, stesso prezzo per Marelli.
Tra i clienti anche Vibram e Aci Sport, Philip Morris e Tecnogym, Pellegrini, Imab Group e al Gruppo Sapio.

Il virologo non replica al settimanale ma fa sapere che si prenderà un po’ di pausa dalle tv, a causa della sovraesposizione dell’ultimo periodo.

Il Giornale difende il virologo scrivendo che fa solo il suo dovere e che paga le tasse su quanto guadagna. Ha attirato le antipatie del pubblico solo perché i giornali gli sono contro, scrive. Tra l’altro, continua, consulenze sono elargite anche dall’infettivologo del Sacco di Milano, Massimo Galli, che è meno inviso all’opinione pubblica perché non si fa pagare altrettanto.

E ancora. il quotidiano scrive che Burioni le ha azzeccate tutte, finora.

“Però anche le sue dichiarazioni sono state tagliate e travisate sui social in nome di un’antipatia di parte che trova il suo coronamento proprio frugando nel portafoglio dell’infettivologo”.

Ma non fu lui a dire che il Covid-19 sarebbe stato niente di più che una semplice influenza?

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