I contrasti uno contro uno sono crollati da 38,5 di media a partita ad appena 29. Non solo il virus, ma anche la poca preparazione potrebbero essere la causa

Il Corriere della Sera riporta oggi i dati del calcio ai tempi del coronavirus dopo le prime partite della Bundesliga
Si corre più o meno quanto prima. Si tira e si segna con più parsimonia, si risparmia sui contrasti. Ma il calo di desiderio nei confronti del dribbling, quello è netto, preoccupante, si spera non definitivo.
Quello che salta agli occhi è la diminuzione netta dei contrasti e dei tentativi di scartare gli avversari nell’uno contro uno
crollati da 38,5 di media a partita ad appena 29.
Non solo il virus potrebbe essere la causa di questo cambio di tendenza però
Il fatto di tornare a giocare dopo due mesi, senza amichevoli preparatorie, con una condizione atletica non ottimale diminuisce la fiducia nella sfida diretta all’avversario. Senza dimenticare il fattore stanchezza, anche l’assenza del pubblico toglie gusto al gesto tecnico, perché saltare l’uomo con l’incoraggiamento e l’approvazione di ottantamila spettatori provoca un’adrenalina differente.
Non resta che attendere la ripresa della Serie A per capire se anche nel nostro campionato assisteremo ad una riduzione dei dribbling