Casarin: il calcio ha bisogno della gente, la palla fa sognare calciatori e tifosi 

Sul Corriere della Sera. Perché il calcio torni alla sua magia abbiamo bisogno di essere tanti e vicini, un tutt’uno con ogni calciatore e con la palla

i club di serie a ribadiscono stadi aperti calcio San Paolo Ciro Esposito

foto Hermann

Sul Corriere della Sera Paolo Casarin scrive di quanto sia fondamentale la presenza, allo stadio, dei tifosi, anche per i calciatori. Il calcio ha bisogno della gente. Senza non è calcio.

Perché il calcio torni alla sua magia abbiamo bisogno di essere tanti e vicini, un tutt’uno con ogni calciatore e con la palla. È in quel flusso emotivo che si genera attorno al campo, come fosse un abbraccio, che giochiamo tutti, nessuno è escluso. Il calciatore trae forza dal tifoso mentre la palla permette di sognare a entrambi. Ciascuno spettatore così coinvolto finisce per considerarsi un esperto di gioco, non ascolta altri pareri, ma scopre e manifesta la sua crescita, frutto di quella unione immaginata”.

Il tifoso diventa quasi allenatore, lanciandosi nelle discussioni sulle questioni tecniche e sulle qualità del suo calciatore preferito.

“Osservando o meglio vivendo la partita con simile partecipazione finisce per immedesimarsi in questo o quel calciatore, per vincere e lottare insieme a loro. Per vincere con la squadra del cuore. Per farne parte. Un percorso fantastico, libero grazie a una sfera perfetta nata per giocare e far giocare tutti. La folla del calcio vive in uno spazio in cui la voce di ogni uomo ha il suo peso e ha il diritto di manifestarsi”

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