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Addio al Trinche Carlovich, “il miglior giocatore argentino” per Maradona

E’ stato il maestro del “doppio tunnel”, simbolo di un calcio romantico che non pensava alla carriera. Una volta dominò praticamente da solo la Nazionale argentina del 74

Addio al Trinche Carlovich, “il miglior giocatore argentino” per Maradona

E’ morto “il miglior giocatore argentino”. L’investitura è dell’ “altro” miglior giocatore argentino, e quindi valeva doppio. L’attestato di stima è diventato un epitaffio per Tomás “El Trinche” Carlovich, 71 anni, ucciso durante un’aggressione per rubargli la bici: ha battuto la testa, è andato in coma ed è finito così.

Carlovich è stato una delle leggende del calcio sudamericano degli anni 70, pur non avendo mai giocato nelle grandi squadre di Buenos Aires e nemmeno in Nazionale. Ma Carlos Bilardo, il ct campione del mondo a Messico 86 diceva che il suo calcio era “impressionante”. E Cesar Menotti, il ct campione del mondo nel 78 raccontava di lui: “Aveva una tecnica totalmente differente. Accarezzava letteralmente la palla. Ma il calcio professionistico lo annoiava e preferiva giocare a suo modo e dove voleva lui”.

El Trinche è stato il maestro del doppio tunnel, un gesto tecnico bello e irriverente per il quale riceveva anche un bonus sullo stipendio. Era il classico giocatore romantico, un po’ artista insomma. Che diventa famoso nell’aprile del 1974, a Rosario (dove è morto) quando si trova a giocare un’amichevole contro la Nazionale argentina in una selezione di giocatori presi dal Rosario Central, dal Newell’s Old Boys e da altri club locali. Lui gioca nel Cela Nantral Cordoba, in Seconda Divisione. Fa un partitone: domani il centrocampo, fa i suoi tunnel. Alla fine del primo tempo l’Argentina è sotto 3-0. Leggenda narra che il Vladislao Cap vada negli spogliatoi a supplicare il tecnico avversario di sostituire El Trinche.

Resterà per tutta la vita a Rosario, “dove ho tutte le persone che amo”. Quando Maradona arriva al Newell’s, nel 1993, pronuncia la frase che gli si attaccherà per sempre addosso: “Il più forte giocatore della storia dell’Argentina non sono io, è stato El Trinche”.

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