Rummenigge: «Il calciomercato soffrirà. Chi ha liquidità, sarà prudente»
Intervista al Corriere della Sera: «Gli allenamenti in piccoli gruppi funzionano bene. Oggi non si può dire quando finirà la stagione»

Il Corriere della Sera intervista Karl Rummenigge, Ceo del Bayern Monaco. Commenta l’affermazione secondo cui la partita Atalanta-Valencia giocata a San Siro sia stata una bomba ecologica.
«Non ci sono delle prove, ci sono delle voci, ma le voci ogni tanto non sono vere».
Racconta che in Germania sono iniziati gli allenamenti da una settimana, in gruppi di 4-5 calciatori. E che i gruppi così strutturati funzionano.
«Molto bene, perché come Lega abbiamo istituto una task force medica, che è in contatto quotidiano con la politica e controlla che tutto si svolga in modo regolare. Due volte a settimana vengono a fare il tampone ai calciatori».
La situazione della Germania è diversa da quella degli altri Paesi, però.
«Altrove la situazione è molto più pesante che in Germania. Qui la situazione del virus non è controllata al 100% ovviamente, ma ho la sensazione che lo sia un po’ di più rispetto ad altri Paesi. Ognuno deve valutare la propria situazione e trovare soluzioni con la politica, che alla fine è quella che decide se e quando ricominciare».
L’importante, adesso, è finire la stagione. Ma sicuramente il mercato soffrirà.
«Credo che il mercato soffrirà, perché tutti quanti abbiamo speso sempre di più negli ultimi vent’anni, per i cartellini e i salari e questo sarà condizionato in modo abbastanza pesante. È il momento della liquidità. E chi ha liquidi sarà molto prudente».
Sulla Uefa:
«La Uefa ha dimostrato sensibilità, stabilendo che prima vanno finiti i tornei nazionali. E poi speriamo tutti che si possano terminare Champions e Europa League in modo accettabile, perché ci sono danni sportivi ed economici. Dobbiamo trovare una soluzione per chiudere questa stagione sportiva».
Su Andrea Agnelli:
«L’ho chiamato quando era in quarantena. Credo non sia un momento facile nemmeno per lui: deve trovare delle soluzioni con la Uefa che vadano bene sia per i campionati che per le coppe europee. Non solo dal punto di vista del calendario, ma anche da quello economico».
Una cosa è certa, adesso non si può dire se la stagione possa essere terminata a ottobre-novembre, come sembra paventarsi.
«Bisogna aspettare, per avere un quadro più chiaro di quello attuale. Nessuno oggi può dire quando sarà conclusa la stagione, come viene condizionato il calcio, e tutta la nostra vita. Aspettiamo che tutto sia finito e poi discutiamo in modo più chiaro. Questo è il mio consiglio».