Il medico del Milan: «Per far ripartire il calcio serviranno 60 tamponi al giorno a squadra. Assurdo»
La Stampa fa il punto. Cairo e Cellino contro la ripartenza ma sono più soli, gli altri si stanno defilando. La Serie A si compatta contro Malagò

foto Hermann / Kontrolab
Cellino e Cairo restano sulla linea per cui il campionato non debba ripartire. Gli altri, però, scrive La Stampa, sono un po’ meno divisi di qualche giorno fa.
“Alle loro spalle, fino a pochi giorni fa, c’era un gruppo di club che, a voce più o meno alta, spingevano per far calare una volta per tutte il sipario sulla stagione interrotta il 9 marzo. Quel gruppo si è prima assottigliato, poi ha imboccato un’altra strada”.
Il presidente del Brescia e quello del Torino trovano un alleato nel sostenere che il calcio non debba riprendere. E’ il medico sociale del Milan, Mario Brozzi, che ha parlato a NLS Radio dicendo:
«L’approvvigionamento dei tamponi non esiste in forma privata. Far ripartire il calcio vorrà dire farne almeno 60, 70 ogni giorno per ogni squadra: tamponi sottratti ai cittadini che già hanno difficoltà nel farseli fare…».
Il calcio è tutto sommato meno diviso sul tema della possibile ripartenza in sicurezza e sicuramente compatto contro Malagò, come ha dimostrato la nota della Lega di ieri.
Mentre il ministro per lo Sport Spadafora conferma:
«Spero di mantenere la data del 4 maggio per la ripresa degli allenamenti».