Libero: Dal Pino, da uomo trasversale a uomo solo (e non al comando)

Un fuoriclasse delle relazioni, che avrebbe dovuto mettere pace in Lega. Invece è inciampato nel Coronavirus e si trova a fare i conti con gli squali del calcio. Micciché starà stappando una bottiglia al giorno

Dal Pino vuole denunciare

il presidente della Lega Serie A Dal Pino

Su Libero Tommaso Lorenzini scrive di Paolo Dal Pino. Fino a poche settimane il pubblico calcistico non lo conosceva minimamente. Oggi è su tutti i giornali.

E’ stato eletto lo scorso 8 gennaio come sostituto di Micciché. Per lui solo 12 “traballanti” voti su 20. Oggi sicuramente Micciché, che dopo l’addio forzato si mostrò furibondo,

“sta stappando come minimo una bottiglia al giorno, vista la fortunata tempistica con cui ha potuto evitare la patata incandescente dell’affaire Coronavirus”.

Una bomba che invece Dal Pino si è trovato tra le mani.

“Si è ritrovato come capro espiatorio di una situazione imprevedibile, al centro delle liti fra club che con lui e contro di lui si sfogano per «proposte provocatorie» (Marotta dixit su Juve-Inter): è passato dall’essere amico di tutti a quello capace di far litigare tutti”.

Lorenzini ripercorre tutta la carriera del presidente di Lega. Dalla laurea in Economia alle esperienze lavorative, sempre seduto “ai tavoli che contano”.

Un “fuoriclasse nelle relazioni”.

“Dal Cavaliere, a Cesare Geronzi fino a Carlo De Benedetti, stringe legami con tutti”.

Con il suo curriculum ha un profilo abbastanza trasversale per mettere tutti d’accordo anche in Lega, e invece è inciampato nel Coronavirus.

“Non aveva ben misurato la palude in cui andava avventurandosi, Paolo. Abituato a fare i conti con i contabili, oggi deve deve farli con la parte meno razionale e meno imbrigliabile del Paese: il mondo del calcio. Un puzzle composto da squali abituati a vivere sul filo del fuorigioco e da quei circa 60 milioni di italiani che, alla bisogna, sanno essere ct, direttori sportivi, mister o bomber implacabili. Dal Pino ha il vago sospetto di essere un uomo solo non al comando”.

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