Prove Invalsi, didattica a distanza, ma anche indicazioni su riunioni collegiali ed esami di Stato. Governo e istituti si organizzano. Sperando che lo stop non si protragga
L’emergenza sanitaria per coronavirus ha costretto il Governo a chiudere anche le scuole. Gli istituti saranno off limits fino al 15 marzo, ma non è escluso che lo stop si protragga. Il premier Conte ha annunciato che intorno alla metà della prossima settimana aggiornerà scuole e famiglie sugli sviluppi futuri.
Intano, però, le scuole si organizzano per essere operative, già dall’inizio della prossima settimana, con tutti gli strumenti digitali a loro disposizione. Lezioni online sotto forma di video, ma anche compiti in classe e verifiche.
Un altro nodo sono le prove Invalsi, necessarie in particolare per l’accesso agli esami di Stato. Niente paura: è già stato annunciato che le date saranno riprogrammate di intesa con le scuole.
Le date dell’esame di Stato non verranno spostate. Potrebbe però essere modificata la modalità di svolgimento. L’esame potrebbe avvenire solo oralmente, senza le due prove scritte. Tutto, però, è ancora da valutare in base alla durata dell’emergenza.
La didattica, in questo periodo di stop, sarà recuperata online oppure con rientri pomeridiani. Ma quanto sarà lungo il fermo delle attività? Per il momento, nella peggiore delle ipotesi, il blocco potrebbe essere prorogato fino al 3 aprile al massimo, come è successo per viaggi di istruzione e gite scolastiche. Il rientro in aula, in questo caso, sarebbe fissato al 6 aprile, data prossima alla Pasqua, che cade il 12. A scuola, insomma, si tornerebbe direttamente il 14.
Alcuni dirigenti scolastici, tuttavia, scrive Repubblica, immaginano date più pessimistiche, con il ritorno a scuola il 4 maggio.
In alcune scuole, secondo quanto scrive il quotidiano, i docenti sono sul piede di guerra. Alcuni presidi starebbero imponendo loro degli obblighi di frequenza per i collegi già programmati. In realtà, sul sito del Ministero è stata pubblicata una nota di sintesi per le scuole con le misure adottate dal Governo per gestire l’emergenza coronavirus e con le relative indicazioni operative. In essa non solo le disposizioni sull’apprendimento a distanza e le prove Invalsi, ma anche quelle sul lavoro agile e sulle riunioni degli organi collegiali. Devono essere assolutamente limitati e, se proprio è necessaria la presenza, devono essere adottati gli opportuni accorgimenti in termini di distanza tra i presenti ed aerazione degli ambienti.
Il Ministero comunica di aver allestito un’apposita pagina web a cui fare riferimento per avere aggiornamenti. E di aver previsto una sezione dedicata alla didattica a distanza, in continuo aggiornamento. Attraverso di essa le scuole potranno entrare in contatto con altri istituti già esperti di didattica a distanza e usufruire di piattaforme di fruizione di contenuti didattici fornite a titolo gratuito oltre che reperire materiali multimediali offerti da soggetti qualificati.
Non solo. Il Ministero avverte anche di aver pubblicato una call rivolta ai produttori di hardware per mettere a disposizione delle scuole pc, tablet e internet key a titolo gratuito, dispositivi che poi rimarranno nella disponibilità della scuola.
Qualsiasi richiesta di assistenza da parte delle scuole potrà essere inviata ad un preciso indirizzo di posta elettronica, dove ci sarà una task force a rispondere.
Intanto, si inizia a pensare a congedi familiari per i genitori costretti a dover fare i conti con le scuole chiuse. Si immaginano congedi speciali divisi in tre fasce, a seconda del reddito Isee, per uno dei due genitori e solo se non è possibile ricorrere allo smart working.